dicembre 05, 2005

Lei non sa chi sono io

La pioggia di questi giorni mi ha tenuto impegnato a svuotare bacinelle e strizzare stracci in giro per casa. Per questo non ho fatto i compiti. (Vi piace come scusa? Bisogna dare spazio ai temi ambientali, no?) Ho la scrivania piena di appunti, difficili da ordinare. Ora ve li spiattello e poi voi mettete in ordine.
Iniziamo con la sicurezza.
Sicurezza e identità sono due parole che da sole spiegano molto di quanto ci si affanna a fare di questi tempi nel mondo. Un posto in cui il gioco del "Siccome hai fretta ti faccio perdere tempo" va molto di moda è l'aeroporto. In questo tempio del consumo energeticamente scorretto si fanno anche altri giochini di tipo sadico nel nome del "lo faccio per la tua sicurezza". Pochi giorni fa mi sono sottoposto volontariamente e mi hanno fatto togliere le scarpe e la cinta dei pantaloni prima di passare in una specie di porta aperta senza il muro intorno. Era un po' imbarazzante, ma devo essere stato bravo, perchè poi mi hanno ridato tutto, anche certe monetine che prima non avevo.
E' dagli anni '80 che la "sicurezza" funziona come settore trainante del consumo, degli investimenti e della domanda di lavoro. La questione è che i benefici sociali sono pochi o addirittura negativi. Sia in termini di comparativi con possibili altri usi della ricchezza sociale, sia in termini di efficacia rispetto allo scopo specifico: diminuire il rischio.
Come mostra bene Bruce Schneier in un articolo su Wired, la sicurezza aerea è uno spreco di denaro che procura molte noie e non ha dato molti risultati, anzi. Stavano per far scendere dall'aereo il senatore Ted Kennedy, per sbaglio ovviamente, ma per motivi che rimangono oscuri perchè le procedure di sicurezza sono segrete. Quindi pare che acquistare un biglietto di andata e ritorno senza avere bagaglio registrato sia considerato un comportamento a rischio e così via. La cosa determina un forte malcontento nelle tante persone che si ritrovano nella lista dei sospetti (i falsi positivi) ed è stata impugnata dall'Epic (Electronic Privacy Information Center) in base al Freedom of Information Act.
Schneier, che sul tema ha svolto una consulenza per la Tsa (Transportation Security Administration), dice che le politiche di identificazione dei presunti terroristi sono "a complete mess", liberamente si potrebbe tradurre: un vero casino.
La Tsa non ha per ora mostrato intenzioni di rivedere le politiche di sicurezza, ma comunque sta cercando di sottrarsi all'eccesso di ridicolo: la notizia è che dal 22 dicembre dovrebbero smettere di sequestrare i famigerati taglia unghie e forbicine.
Oggi Antonio Roversi, che insegna sociologia della comunicazione e del quale sta per uscire un libro su "Odio in rete", ha linkato questo video: lei non sa chi sono io. (guardatelo)
Lui dice: ridiamoci su, ogni tanto. Io apprezzo molto e sorrido, ma penso che il senso del ridicolo sia irrimediabilmente estinto.

Nel frattempo hanno citofonato: nel cortile non c'è più la vespa di mia moglie. E' sicuramente un problema di sicurezza, ma anche di sfiga.

1 commento:

Anonimo ha detto...

e vai!! che periodaccio