giugno 26, 2007

L'indossabilità

Sarebbe questa la traduzione del prossimo probabile termine di moda: la traduzione (che non verrà fatta, english is cooler) di wearability.
Avevo appena finito la revisione della tesi di un signore che queste parti si chiama Fds, una tesi (in italiano) sulla sociologia dell' always and everywhere on. E mi arriva questo filmatino.

E' il concept del 2005 di un videofonino indossabile. Lo ha realizzato un designer turco, Tamer Nakisci, giovane e con una produzione interessante che parte dal centro stile della Fiat e finisce per essere premiato da Nokia.
Il design turco di qualità mi sembra una cosa che racconta bene la trasformazione di quel paese. Ma anche di questo, in un certo senso.
E poi serve a spezzare questo assedio d'ansia maniacale per l'uscita dell'iPhone tra due giorni. Non vorrei sembrare più snob del tollerabile, ma sinceramente I don't care.

giugno 22, 2007

Antonio Roversi, in memoriam

Antonio Roversi era un sociologo di internet ed era il direttore del dipartimento di Scienze dell'educazione di Bologna, insomma era lui quello che aveva diritto a chiamarsi Max Web(er), nel senso che aveva scritto sia sulla rete, sia su Weber.
Ma era, appunto. Ho saputo quasi per caso che è morto il 15 giugno scorso e sulla rete non mi sembra che la notizia sia girata. Ci conoscevamo solo attraverso i nostri blog. Il suo, Byte the bit, era da tempo inaccessibile, da quando aveva iniziato a stare molto male. Sarebbe bello che i tanti materiali delle sue pagine e quelli del blog (attualmente irraggiungibile) non fossero cancellati. L'ho conosciuto come una persona gentilissima e di spirito. Quello che segue è un suo post pubblicato dopo una prima avvisaglia della malattia, il 10 gennaio scorso.

A quanto pare sarei potuto morire all’improvviso, in un qualunque momento tra l’inizio di Settembre e le undici di mattina di Martedì 19 Dicembre 2006 Che ciò non sia accaduto, per usare le parole di un medico del pronto soccorso dove sono stato portato a sirene spiegate quel giorno, è stato per “puro c**o”. Non mi è mai piaciuto l’involuto linguaggio medico, per cui traduco quell’ignota espressione gergale in un più comprensibile “errore statistico”. Secondo tutti i parametri della medicina dovrei essere stecchito come un baccalà e invece, come è evidente, non lo sono. Il che ha lasciato stupiti i circa venti medici che mi hanno visitato per quasi un mese. Abituati a ricercare le cause di un evento, nel mio caso hanno dovuto trovare le cause di un non evento. Invano. Per cui oggi mi hanno sbattuto fuori dall’ospedale.
Insomma: eccomi qui di nuovo. Vispo come un grillo. Ai prossimi post.

giugno 14, 2007

The critical seven


Contro ogni aspettativa, un grande successo, una partecipazione sei volte superiore alle attese. Napoli è sì strozzata dal traffico e dalla monnezza, ma sette (7) pedalatori ciclisti a scopo politico dimostrativo hanno appunto dimostrato che la bici si muove anche tra le lamiere e che la bicicletta fa così bene che anche se la "mass" era = 7 si è riso anziché piangere.

giugno 13, 2007

Critical solitude


Critical, sempre fui e, temo, sarò. Mass invece meno. Da vari punti di vista. Ma soprattutto in bici. Giovedì sera qualcuno prova a fare massa in bici a Napoli. Io ci vado e mi impegno a fare la foto agli altri due. O tre, se venite tutti.