marzo 24, 2005

Traffico Pasquale

















Come ho fatto?
Dopo pasqua la soluzione. Chi lo sa avrà 1/4 di credito a piacere.

marzo 15, 2005

Tutti i blog messi in riga

In Usa hanno tante manie, che si riverberano sul web. Una è quella delle classifiche: qualsiasi cosa va messa in riga e gli va assegnato un rank, una posizione in classifica. E' brutale, semplicistico, annulla la ricchezza della differenza, ma è efficace e comodo. E' toccato anche ai blog, sono stati assegnati ieri i Weblog Awards del 2005, un premio ai migliori blog dell'anno che viene assegnato dal 2001. La giuria aveva scelto i finalisti per ogni categoria, il voto popolare (un solo voto per ogni indirizzo di mail registrato) ha deciso i vincitori.



Il famoso Boingboing ha vinto la classifica assoluta (l'avevo votato anch'io, modestamente) e ha vinto nella sua categoria, quella dei blog collettivi. Vale la pena di dare un'occhiata a tutti i classificati nelle categorie più importanti, come quella dei blog fotografici (vincitore un iraniano di Toronto), o quella dei blog tecnici e meglio disegnati. E' un modo rapido per farsi un'idea molto ben approssimata sulle tendenze culturali e tecnologiche più in voga.
Sulla mania di classificare e sulle sue conseguenze si dovra' tornare: l'italia è dietro la Turchia nelle tecnologie Ict.

marzo 12, 2005

Googl-a-park

Da quando è stata quotata in borsa l’impresa fondata da Brin e Page ha accelerato la sua strategia di attacco: nuove funzionalità e acquisizioni di altre aziende. E’ quasi difficile tenere il passo. Chiunque parla di Google, può sembrare un fatto esclusivamente di moda, ma è invece utile seguire questa storia di successo per capire come e su quali basi si stia rinnovando un grande interesse verso Internet.
Google è una grande e potente multinazionale che ha un dominio quasi monopolistico del suo settore di mercato, ma per ora non si è alienata la simpatia o almeno la benevolenza di chi su internet fa opinione e che di solito è molto diffidente nei confronti dei potenti.
Google adotta strategie basate sulla soddisfazione degli utenti e con un approccio comunicativo molto poco aggressivo, ma pervasivo. L’arma letale di Google, quella che genera la maggior parte del fatturato sono gli AdSense, ovvero gli annunci pubblicitari che si adeguano al contenuto della pagina che li ospita, che vengono pagati dall’inserzionista in misura proporzionale al loro successo (visite originate dall’annuncio) e che pagano un diritto di affissione alle pagine che li ospitano. Gli adsense sono sulle pagine dei grandi siti (Corriere) e su quelle dei blog più sconosciuti. Il fatturato di Adsense è stato di $ 490 milioni nell’ultimo trimestre del 2004: il 48% del fatturato Google, una cifra del 92% superiore rispetto allo stesso periodo del 2003.
Le funzioni di Google riescono ancora a stupire (questo è l'elenco completo), sono tutte utili e non strombazzate. La cosa che colpisce è il costante uso minimalista della grafica, la massima attenzione alla funzione. Max Weber avrebbe detto zweckrational. Le 10 regole che si è data questa corporation andrebbero studiate a fondo, magari con un po' di spirito critico per questa mania americana dei comandamenti.

Anche le acquisizioni di Google sono in linea con il prodotto della casa madre. Penso a Picasa e a Keyhole. La prima è una applicazione che permette di catalogare, editare e pubblicare le proprie foto sul web, gratuitamente.
La seconda è un’applicazione che per 29 dollari vi fa planare a volo d’uccello su qualsiasi punto della terra. Raccoglie, indicizza e rende disponibili le immagini dei satelliti civili. Per una settimana è gratis e un signore, Alien Hunter, lo ha utilizzato per sorvolare Baghdad alla ricerca di informazioni sulla vicenda della sparatoria all’auto con Nicola Calipari e Giuliana Sgrena.
Keyhole è il buco della serratura e che il voyerismo sia implicito in queste operazioni non è oggetto di allusioni, lo si dice chiaro. Se vi piace fare di questi viaggi dalla stratosfera alla Terra, guardate questa mappa interattiva che vi paracaduta in Svizzera, fino a individuare i sentieri nei boschi, scrutare nei cortili delle case, curiosare, ma anche trovare la casa di un amico.
Insomma, avete capito, sembra un Lunapark, un Googl-a-park.

marzo 10, 2005

Brevetti, Ministri e Mangiacervelli

E' forse tempo di dire qualcosa dopo il lungo silenzio.
Molte sono le cose interessanti che stanno accadendo sulla rete e che meriterebbero una riflessione. Ad esempio l'eco crescente che hanno le questioni legate alla proprietà intellettuale. Il fatto che il Consiglio d'Europa abbia varato una direttiva per la brevettabilità del software, contro il parere espresso pochi giorni prima dal Parlamento europeo (si veda questa tabella riassuntiva). Il fatto che la cosa abbia indignato gli americani, i quali hanno una norma molto più stringente, ovvero che permette alle grandi multinazionali di brevettare qualsiasi cosa, ma che proprio per questo sono molto sensibili e speravano nell'Europa per vedere riaffermato il diritto alla conoscenza come bene pubblico. Ora dicono che la nostra non è una democrazia, se i voti del parlamento non sono rispettati dall'esecutivo. Ma la cosa è un po' complessa e forse meno grave del previsto secondo questo articolo di O'Reilly Policy devcenter.
Nel frattempo il nostro (nel senso di italiano) ministro alle tecnologie (che senza vergogna si è scelto come acronimo MIT, nel senso di ministero dell'innovazione tecnologica) il ministro Stanca dicevamo, si è prodotto in varie performance, neppure troppo malvage:
- il cosiddetto patto di Sanremo (scritto p@tto) che dovrebbe tutelare le case discografiche e che vieta molte cose, ma riconosce la non punibilità della condivisione della musica in rete e
- l'approvazione di un regolamento sulla applicazione della legge sulla accessibilità (n.4 del 2004) dei siti web, fatto significativo ma ignorato dai più.
Le cose sono ambedue importanti e, se avessi tempo e capacità, meriterebbero un approfondito commento.
Ma in questo periodo sto facendo altre cose, diverse e molto impegnative. Per questo concludo con un suggerimento.
Scaricare musica per uso personale non è quindi un reato (sembra), ma è un peccato non avere i tag in ordine, ovvero le informazioni sul brano, cosa che capita appunto a chi scarica dalla rete i files mp3. Da tempo io uso un sw che trovo molto comodo e che ho trovato segnalato da qualche parte (non ricordo se boigboing o melablog). Analizza la durata del brano, in millisecondi, e campiona il suo contenuto, lo confronta con un database molto ben nutrito e vi restituisce Titolo, Autore, Anno ecc.
Versione per Win e per Mac, si chiama iEatBrainz (lett. mangio cervelli), è sviluppato da una comunità di persone che lo rilascia con licenza Creative Commons, occupa poco spazio, ha un sito carino e soprattutto funziona.
Questo post è merito di M.C., cui dovevo una risposta via mail che è cresciuta e si è sprivatizzata strada facendo, e di MG85 che mi ha ricordato che ci sono persone che si aspettano di leggere qualcosa.