settembre 28, 2006

Ricordi di finesecolo (scorso)



E' stato il compleanno di Google. Sono passati solo/già otto anni.
Lo sapevo. Lo avevo letto. Ma avevo rimosso.

Poi stasera John Battelle ha detto che ora se ne fa un'idea. Perche anche sua figlia ha otto anni.

E' vero: anche Tom ha otto anni. I figli offrono una buona prospettiva temporale, anche se faticosa a volte per chi non vede più bene così lontano.

settembre 26, 2006

Caro collega

A Napoli c'è un certo disagio per alcune polemiche relative al destino presente della città e dei suoi abitanti. La cosa viene vissuta da tutti a cavallo tra i media e l'esperienza reale. Del tipo: "Ho visto al tg quello che hanno ferito sotto casa". Una buona occasione per segnalare un meritevole blog che da anni tiene gli occhi aperti e documenta: Napolionline. E una buona occasione per diventare noi i media.
Nel frattempo un'sindaco (vuole essere chiamata così, ma siccome è donna allora ci metto l'apostrofo) continua a dire che la città non va denigrata, che è altro, che è altrove...
Stamattina una signora un po' esasperata, con l'aria da professoressa universitaria si sfogava con il mio amico editore-libraio sul fatto che tutti parlano delle responsabilità della camorra, ma nessuno parla di quelle delle classi dirigenti, che forse è meglio definirle dominanti. Il libraio-editore abbozzava, lui si che li conosce i professori. E chiuderei qui per carità di patria.
Se non fosse che ieri sera a "Striscia la notizia"(filmato) viene incastrato un neurologo, un docente che dovrei chiamare collega, che fa una finta visita con certificato per 50 euro. I soli 50 euro spiegano la totale normalità e banalità del fatto. E ci volevano i comici per dirlo a chiare lettere.
Per fortuna Trombetti, il rettore, ha detto quello che in molti abbiamo pensato e che più spesso dovremmo pensare: «Mi vergogno, non ho parole. La risposta sarà di fermezza assoluta».

Cosa cerca chi e da dove

Le ragnatele rendono pesante l'incedere. Le pulizie di pasqua sono lontane. Per fortuna c'è fzzzzzzz che mi fa domande.
Si tratta di questo: Repubblica (.it) ha questo articolozzo su certe meraviglie di Google, che riesce a dirci quali sono le "parole chiave più cercate nelle varie città italiane". Interessante, se non fosse che la notizia, nella scia di una pluriennale tradizione della testata, viene data come calata dal cielo, anzi di seconda mano, si cita un giornale spagnolo, ma un link, un riferimento una qualsiasi di quelle cose che fanno di internet una cosa diversa dal telefonino, dal giornalino... No, sarebbe chiedere troppo.
La principale caratteristica del nuovo web, la forza dei motori di ricerca sta nel fatto che ci danno risposte e che nello stesso tempo imparano dalle nostre domande. Sapere cosa chiedono le persone è conoscenza di livello superiore al saper dare le risposte. Google ci restituisce in forma aggregata una parte dell'enorme patrimonio che noi gli procuriamo usandolo. All'inizio fu Zeit Geist. Lo spirito del tempo. Le parole più cercate danno il polso della situazione, sono le cose desiderate. Google zeitgeist è un indicatore di quello che dal 2001 passa nella testa dei nostri compagni di pianeta, dall'Argentina al Vietnam. E a luglio nella testa degli italiani passavano ovviamente il mondiale, Cannavaro e Zidane, ma anche sorprendentemente i traslochi a Trento. Tanto per ricordarci che non bisogna poi fidarsi troppo. Nel frattempo in Usa la parola di luglio è "whale tail". Nel senso poco oceanografico spiegato da Wikipedia e illustrato da questo video di Current, la tv di Google.
Ma quello di cui si parlava sul giornale cartaceo messo in rete è Google trends. Ovvero un passo in più, la possibilità di vedere come si evolva la popolarità di una chiave di ricerca nel tempo; come i picchi corrispondano o meno agli eventi salienti e agli articoli sulla stampa. E oltre alla distribuzione nel tempo è possibile avere la localizzazione delle ricerche per città, per paese e per lingue. Infine se si inseriscono due termini, abbiamo il confronto. Così è possibile lanciarsi in sfide sportive e filosofiche, Valentino Rossi contro Capirossi, Maradona è megl' e' Pelè (ma Pelè soffre per la lettera accentata), provate Cannavaro, inverno o estate, vita o morte, pari o dispari, uomo o macchina. E via così.
A proposito se cercando tra i risultati per città vedete spesso comparire Pomezia, sappiate che lì si trova un "Internet Data Center di I.T. Telecom".
Fine del primo post a richiesta e con dedica alla fascia di ascolto.

settembre 06, 2006

Gli archivi secondo G.

Bentrovati. Sono qui. Tutto bene?

Mentre noi popolo pollastro eravamo a polleggiare le chiappe al mare (o altrove) il Goolem se ne inventava delle sue. Mi riferisco alle notizie lugliesche e agostane di web applications per scrivere e far di conto messe in rete da google. E di ciò si è letto abbastanza (se no, allora occorre ripassare).
Oggi ne arriva fresca un'altra. Gli archivi.
Nel senso che è possibile fare ricerche specifiche negli archivi. On-line ovviamente e per ora essenzialmente quelli dei grandi giornali americani. Una specie di Google topo di biblioteca, sorcio di archivio, insomma quel tipo di personaggio che riesce sempre a sapere dove e quando qualcuno o qualcosa è successo, ha detto, ha fatto.
Si tratta di una modalità di ricerca di google News. Una sorta di uovo di colombo, di banalità per un motore di ricerca. E proprio per questo allora degno di nota.
L'unico problema e che, come già da tempo accade, le cose che si possono fare con G. sono talmente tante che è facile dimenticarsene. Ci vorrebbe allora una home di G. capace di ricordarcele tutte? Si ma non sarebbe più G.
A presto.
La foto mostra l'interno di un archivio librario praghese di un'epoca precedente.