novembre 30, 2005

Firefox compie 1.5


E' appena uscita la nuova release di Firefox, il browser open source gratuito e hackabile. Una buona occasione per sperimentare un nuovo modo di usare il web. Un'occasione per capire cosa sono gli RSS, cosa sono i pannelli, come si bloccano i pop-up, come si aggiungono funzionalità, come si integrano i motori di ricerca preferiti, insomma come si fanno tutte quelle cose che semplificano la vita e che solo chi usa IE non conosce. Proprio siccome alcuni non conoscono, senza offesa per nessuno, ricordo che questo browser non gira solo sotto Linux e MacOsX, ma anche con i vari tipi di Windows. E parla anche italiano.

Update
: non si fa a tempo a dire "è uscito", che ti scappa fuori un plugin interessante. Questo foXpose vi squaderna tutte le schede (tabs) di una finestra come miniature cliccabili. Un po' come exposé di MacOsX. Interessante.

novembre 29, 2005

Criminal divide

Oggi la presidenza del consiglio ha diffuso la notizia di una meritoria opera di prevenzione del crimine. La questura di Piacenza infatti ha pubblicato - anche sul web - un opuscolo di consigli per il cittadino che voglia evitare le insidie della microcriminalità: una guida contro i borseggiatori. Vi si leggono cose tipo "non mettete il portafoglio nella tasca posteriore" o "coprite con la mano la tastiera del bancomat". Bene, buono a sapersi. Magari a Piacenza non lo sapevano. Vivere al Sud ha i suoi svantaggi, ma almeno queste cose le impari da subito.

Sempre oggi incontro quest'altra notizia. Con una termografia è possibile analizzare una tastiera appena usata e decifrare facilmente la combinazione. Guardate la foto: a sinistra la tastiera in gomma - in metallo sarebbe troppo facile - a destra la sua termografia. I valori di temperatura non solo individuano i tasti giusti, ma il relativo raffreddamento dà anche la giusta sequenza. (link - via schneier)
Proteggersi con la mano non serviva nemmeno ai secchioni che non volevano che gli si copiasse la versione di latino. Figuratevi oggi.
E' bene precisare che non ce l'ho con la questura di Piacenza, che anzi sembra essere molto attenta al sociale, alla qualità della vita degli anziani, alle loro paure e alle loro patologie. Da un altra parte ho appreso che le pattuglie del 113 lì girano col defibrillatore e sono in grado di intervenire sulle urgenze cardiopatiche. E questa è un'altra parte del divide: al Sud queste cose ce le sognamo ancora per qualche generazione.

novembre 26, 2005

Il giorno del Pinguino nel golfo





Oggi è stato il Linux day. La giornata dedicata al sistema operativo open source ha visto gruppi di appassionati riunirsi in tutta Italia. Da Agrigento a Verona. Anche a Casalnuovo, una "una cittadina dell'Hinterland Napoletano" c'è una banda di Linuxiani entusiasti. Mi avevano perfino invitato. Un vero onore, ma la mia bici oggi non ce la faceva: troppa pioggia e figli che pretendevano l'esclusiva.

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Se non sapete cosa farvi regalare a Natale, ecco la calcolatrice per voi. Da gennaio solo algebra booleana.
(dal solito photoshopping contest)

novembre 16, 2005

Il terrore termobarico

Il sito Defensetech.org è la sezione tecnologica del più grande sito Military.com, la risorsa on line che si rivolge a 30 milioni di utenti: militari in servizio, riservisti, veterani, sostenitori dell'esercito, della marina, dell'aviazione. Americani.
Sul sito Defensetech compare una notizia sull'uso di proiettili termobarici. Il resoconto è molto interessante. Sono stati sperimentati a Falluja (ancora). Si tratta di granate che si possono sparare da un lanciatore a spalla, un bazooka, e sono in grado di disintegrare un edificio di mattoni a 100 metri di distanza. Viene definita dai marines che l'hanno usata come un'arma "davvero impressionante" e come "una gran bell'arma".
Peccato che, come lo stesso articolo ricorda, un'arma del genere sia altamente distruttiva e non selettiva, brutale. Impossibile evitare "effetti collaterali" e morti di civili. La preoccupazione non è tanto per il possibile delitto, quanto per la comunicazione negativa dato che: "These days, every civilian casualty means a few more “hearts and minds are lost". Ammazzare civili fa calare il consenso.
La cosa interessante è che chi dà la notizia non può non ricordare che sullo stesso sito (e quindi incancellabile dalla grande memoria dell'Internet) comparve nel 2000 una notizia che esecrava l'uso di queste munizioni da parte dei Russi in Cecenia: venivano definite "armi che uccidono e feriscono in un'area vasta e in modo particolarmente brutale".
Io non mi occupo di armi, ma sono stato molto impressionato dal coraggio civile dei giornalisti di RaiNews24 che hanno portato alla luce la questione dell'uso del fosforo bianco. Sempre a Falluja. Anche per questo questa notizia è qui. (via BoingBoing)

novembre 14, 2005

E il mio computer è andato a remengo

Finalmente una buona scusa per rimanere sulle mie e non scrivere per un po'. Una di quelle scuse apocalittiche che si immaginano da piccoli quando si ha paura di essere interrogati e si pensa che se ci fosse un bel lutto familiare, magari una zia lontana, non solo si scampa alla prof, ma ci si guadagna anche un po' di attenzione.
Bene, ho avuto un lutto, una specie di lutto.

Ben Aitan, il mio fido computer, sta male, molto male e forse è morto.Perché si chiami così è una storia lunga, di dinastie di computer, ma a stare male invece ci ha messo un nanosecondo. Ha sfarfallato appena appena e poi s'è accasciato, zitto e buio. E' successo venerdì notte e stamane l'ho portato in clinica. Il processore è saltato, fulminato, kaputt. L'hard disk dà invece alcuni degni di vita vegetativa. E' stato asportato e adesso aspetta di essere reimpiantato dal dott. D'Andrea, uno specialista di emergenze.
Stamattina cercavo consolazione dagli amici e Gianfranco, che studia il reincanto, il neoarcaismo nella società contemporanea, mi ha chiesto dove fosse l'anima del computer. E' nell'hard disk o nel processore? Se torna a funzionare con un nuovo processore, sarà sempre Ben Aitan? Oppure sarà Dolly Aitan? Che ne pensate? (se pensare è un verbo adatto a queste cose)

novembre 10, 2005

La mia bici va a Ischia

Oggi c'erano due appuntamenti: a Monte Sant'Angelo si presentava il "Federico II Open Access Repository" che anzichè chiamarlo così, oppure "Archivio aperto della Federico II", l'hanno chiamato "FedOa". Ma la cosa è importante lo stesso e magari una volta se ne parla. L'altro appuntamento è invece a Ischia per un seminario sui sistemi informativi del lavoro. Basi di dati enormi e rognose, che non vogliono parlare. Ero indeciso, ma c'è il sole. La mia bici va a Ischia.

novembre 09, 2005

Il nostro ministro Gil

Gilberto Gil è un grande e fantastico musicista brasiliano, da alcuni anni è il ministro della cultura nel governo del presidente Lula.
Qui affianco lo vedete alla chitarra, quello alle percussioni è Kofi Annan.
Se lo volete anche sentire, trovate tutta la sua discografia sul suo sito: testi e musica.
Pur non essendo un ingegnere, un informatico, o forse proprio per questo, Gil è ormai internazionalmente noto come un grande innovatore, l'uomo che sta permettendo al Brasile di occupare un ruolo di sempre maggiore evidenza sulla scena digitale mondiale.
Il nostro ministro (nel senso che sta dalla nostra parte), ha rilasciato una bella intervista al Guardian, che lo definisce il "Ministro della controcultura". Gil spiega come in Brasile la questione della proprietà intellettuale sia un tema che riguarda insieme il file-sharing di musica, i farmaci per la cura dell'aids e le colture ogm. Il Brasile fa e ascolta molta musica, ha molti sieropositivi e ha un patrimonio di biodiversità che è stato intensivamente saccheggiato dalle pratiche di brevetto.
L'ultima clamorosa iniziativa del governo brasiliano è stata quella di non utilizzare più Windows sui computer governativi. Non si tratta solo di una mossa propagandistica, ma di un modo per sostenere lo sviluppo di imprese che lavorano su sistemi aperti e l'occupazione in quel settore. Sul download dice: "Il Governo brasiliano e tutto dalla parte della legalità. Ma se la legge non rispecchia più la realtà, la legge deve essere cambiata. Non è una novità. E' il processo di civilizzazione."
Aspettate prima di partire. Il governo di Lula ha un forte calo di immagine per la corruzione, il taglio illegale di legno sta facendo scomparire la foresta amazzonica e ha prosciugato il Rio delle Amazzoni, insomma anche nell'altro emisfero ci sono un paio di problemi. Ma certo piacerebbe anche a me avere per una volta un ministro della cultura che abbia l'onestà intellettuale di Gilberto Gil.
Questo post aspettava in bozza dal 16 ottobre, grazie per la pazienza.

novembre 07, 2005

Dinosauro a chi?

Sabato, preso da sacro furore e rendendomi inintellegibile ai più, ho dato del dinosauro a Internet Explorer e per estensione alla Microsoft. Dinosauro è uno dei peggiori insulti in un ambiente in cui è tutto un evocare leggerezza, innovatività, cooperazione. Di solito questi insulti vengono lanciati da chi osserva la distanza tra quei valori evocati e la pesantezza delle pratiche di business. E' chi si sente Davide a dare del dinosauro ai vari Golia della conoscenza e dell'informazione. Mai si immaginerebbe il contario.
Invece il Dinosauro per eccellenza, appunto Microsoft, sta da alcuni mesi insultando i propri clienti dandogli appunto dei dinosauri.
La geniale trovata sta in una campagna pubblicitaria che sicuramente avrete visto, si chiama Evolve è ha anche una sua versione animata sul sito Microsoft.
Evolvere è una cosa buona e positiva in se', ma qui per Bill Gates significa molto brutalmente e banalmente: comprate la nuova versione di Office, quella che vi abbiamo rifilato pochi mesi fa in realtà fa schifo. Se non lo fate, peggio per voi, rimarrete dinosauri. L'ennesima stucchevole colpevolizzazione degli utenti.
Come si fa a essere così ipocriti da predicare prima la customer satisfaction, l'empowerment dell'utente, e poi un giorno ti chiamano pirata e quello dopo dinosauro.
Nessun senso di autoironia, il dinosauro invece sono sempre più loro, a dispetto dei profitti altissimi (oltre il 30% del fatturato nell'ultimo trimestre).
Va infine sottolineato che nell'America di Bush la Teoria del'evoluzione sta diventando sempre più una teoria, nel senso di un'ipotesi, che vale quanto la tesi creazionista, quella del serpente e di Adamo ed Eva. Il risultato è che apparentemente ad un pubblico americano la frase "dinosauro evolviti" sembra una battuta spiritosa. Si sono persi la puntata della estinzione di massa della fine del Cretaceo. Ehi Redmond, sveglia! Se continuate a trattare i vostri clienti da dinosauri, è più probabile che si estinguano piuttosto che evolvere!
Neanche a farlo apposta anche Ibm, che di pachidermi e colossi se ne intende, ieri pubblicizzava la nuova versione di Lotus Notes con un dilofosauro. Solo che il bestione era evolutivamente destinato a soccombere sotto i cazzotti di una soddifatta cliente ibm in guantoni gialli.

novembre 05, 2005

Digital divide, Microsoft unite (2)

Una compagnia olandese di statistiche sul web, OneStat.com, ha annunciato che Firefox ha superato il 10% del mercato complessivo dei browser, sarebbe all'11,51%. Firefox ha superato i 100 milioni di download già a febbraio scorso, il che è un bel successo per un programma opensource e indipendente, ovvero con una struttura di marketing non comparabile con i mezzi di MS. Stavo per dire senza struttura di marketing, ma sbagliavo: guardate per esempio come è professionale e efficace questa pagina sulla diffusione di Firefox.
Ma la logica del bicchiere quasi pieno, quella più corretta, dovrebbe far riflettere sul fatto che Internet Explorer, nelle sue varie versioni, conta ancora per l' 85%. E si tratta di dati presumibilmente basati sulle statistiche di accesso, cioè sull'uso effettivo del browser. Explorer non ha la navigazione a pannelli, non integra i feed xml, non ha nessuna delle utilissime estensioni disponibili per altri browser, penso a GreaseMonkey o a Linky, forse non ha nemmeno l'elementare funzione di blocco delle finestre di pop-up. Inoltre è lento, esposto a attacchi... non è assolutamente di moda. Queste cose, da tempo alla portata di Firefox, ma anche di Safari, Camino, Opera ecc., saranno disponibili solo con la prossima annunciata versione 7 di Explorer e il software annunciato si chiama "vapourware". Quelli che per sbaglio qualche anno fa comprarono la Fiat Duna venivano sfottuti in modo impietoso per molto meno e questo rappresentò l'inizio del crollo di Fiat.
Ma Explorer no, lo usano tutti, o quasi, e nessuno che in questo mondo di fanatici dei tecnogadget si senta appena sottosviluppato. Io conosco persino delle persone, per altri versi normali e stimabili, che lo usano su OsX di Apple. Potenza del monopolio e delle sue conseguenze culturali e sociali.
Se si guardano le differenze tra paesi la questione diventa più interessante: l'85% complessivo di Explorer scende all'80% negli Usa e al 78% in Canada, ma risale al 93% in GranBretagna, il paese più "wired" fra quelli europei. Sembra esserci una relazione inversa tra uso del dinosauro e grado di familiarità complessiva con le Itc.
Allora stupisce che, fra 40 studenti di un corso universitario italiano (e quindi stupisce meno) di "Culture digitali...", solo tre (il 7,5%) dichiarino al docente di usare Firefox. Perfino dopo che il docente medesimo aveva fatto capire che si trattava quasi di una questione di buon gusto.
E ancor meno stupisce se si pensa che 39 su 40 non conoscono altro che Windows e uno (1 solo, non il 2,5%, come direbbero i giornali) conosce anche Linux (Debian).
Ma affianco agli attriti culturali e sociali, valgono anche i mezzucci pseudo tecnologici di difesa del monopolio. Qualche intervistato, quasi scusandosi, ha detto che la sua versione di Xp si rifiutava di installare Firefox. Io da molti anni mi sono concesso il lusso di non avere a che fare con Windows. Di fronte a persone contrite per non saper fare cose elementari su Windows ho smesso di fare lo sbruffone. E inizio a provare una sincera partecipazione, insiema a una certa voglia di cambiare, o di indignarmi, come si dice nell'epoca del beppegrillismo.

novembre 04, 2005

Digital divide (1)

In casa sono entrati dei signori (si fa per dire) e hanno preso qualche collana, degli orecchini, un anello. Hanno preso anche delle monetine dal salvadanaio dei bimbi.
Non vi dico e non vi conto. Il vicolo ha condannato unanimemente il gesto e la padrona delle collane ha provveduto a gettare su di esso vicolo una fitta rete di sospetti, peraltro anche fondati, che si sono riprodotti e incrociati con esiti dirompenti.
Io faccio il distaccato: il mio salvadanaio è vuoto e l'ultima collanina l'ho smessa alcuni anni fa. Però avevo proprio lì accanto il mio preziosissimo portatile, un paio di dischi firewire, un'intera cesta di cavi, alimentatori, flash card. Niente, nemmeno uno sguardo. Tanto gli faceva schifo che non si sono accorti che in mezzo avevo lasciato pure una banconota da 50 euri.
Insomma anche per rubare ci vuole un po' di scolarizzazione.