dicembre 31, 2005

Buon anno a tutti

ai miei amici: Adele P., Adelina M., Andrew P., Annarita C., Antonietta R., Antonio D’A., Benedetto F., Beppe G., Bianca A., Bianca D.F., Davide B., Eldo S., Emily M., Enrica A., Enrica M., Enrico M., Enrico P., Federica J., Ferruccio O., Filomena L., Francesco L., Francesco P., Gennaro R., Gianfranco P., Gianluigi V., Giorgio S., Giustina O., Jonathan P., Leda J., Marco R.D., Marco Z., Maria L., Margherita P., Marilena F., Mimmo F., Mimmo M., Olga M., Patrizia C., Patrizia D.M., Pietro S., Renato C., Rosanna L.M., Salvatore C., Saveria C., Silvia R., Stefanella C., Susi V., Tommaso E., Tullio J., Valeria S., Vittoria S., Vittorio B., Vittorio C., Vittorio D., Vittorio P.
A tutti quelli che non ho ricordato.
A quei delinquenti dei miei figli.
Agli studenti, che danno un senso alla mia vita.
A quelli che vivono in questa città e che hanno bisogno di poter guardare avanti.
E un saluto a Arturo Leone, che se ne è andato troppo presto.

dicembre 24, 2005

Il pesce di Natale

Questo pesce di Natale adesso è in forno. Non ho molto tempo per pensare ad altro con nove bocche affamate che si aggirano per casa.
Auguri di cuore a tutti, compreso a quelli che mandano gli auguri col powerpoint... (ne parleremo). Buon Natale.

dicembre 20, 2005

Il maestro di strada e la ministra replicante

Grandi manovre nella blogosfera politica. Si avvicinano le elezioni.
Alla Camera un dibattito per la presentazione di una ricerca sul tema ha generato una discreta eco. Ne parla Antonio Montanaro che rimanda sia alla ricerca sia al blog settoriale di Montemagno, Internet e politica, che ha commissionato la ricerca.
Da tenere sotto controllo Politicaonline che segnala un'intervista interessante di Ross DeRosa a Vision. Rosanna illustra bene come il blog sia necessario ma non sufficiente.
Ma la notizia del giorno è fatta di due eventi, antitetici: sono in linea il megablog simil-georeferenziato della Moratti e il blogghino di Marco Rossi-Doria.
La ministra si candida a sindaco di Milano, Marco alle primarie di Napoli. La ministra vuole "mettersi in comune", ma la minuscola è un vezzo grafico, mica quelle robe dell'89 (Parigi). Marco vuole "dare una scianz a Napoli, Chance è il nome del progetto per i ragazzi dei quartieri poveri nel quale lavora. La ministra ha registrato proditoriamente una quantità di domini con i nomi delle vie e delle piazze di Milano. Puntano tutti al blog della ministra, ma in questo modo, inserendo la url della propria zona (per esempio piazza-vetra.it o via-torino.it) ci si ritrova nel dibattito, relativo a quella zona. I commenti sono molto numerosi, ma il livello è penoso, lumpen bottegaio. La questione è che così la Moratti occupa abusivamente dei luoghi pubblici virtuali, le vie e le piazze di tutta Italia che si ritrovano occupate da questa nuova bellezza cybersquatter, tutta acqua e Photoshop. Da non perdere il commento del posto di Antonio.
Invece Marco Rossi-Doria è partito con un blogghino fatto in casa, ma che promette cose molto interessanti. Forse le primarie non si faranno neppure, ma i problemi di Napoli e le questioni che ha sollevato staranno lì ancora per un bel po'.

dicembre 19, 2005

Nessun rammarico

In poche ore decine di rilanci. Microsoft uccide Internet Explorer per Mac. Tutte le pagine di tecnologia on line riportano il necrologio doveroso. Ma davvero si tratta di un delitto? O è solo un gesto di pietà per un trabiccolo che se la passava male. Poi se vogliamo cercare l'assassino, forse bisogna allargare le indagini dalle parti di volpi e bussole.
Mi hanno dato sempre un po' fastidio quelli (esistono) che sui Mac nuovi di pacca continuavano a farsi (loro queste cose non le fanno) installare IE perchè "mi sono abituato". A fare cosa? Girare i pollici mentre si caricano le pagine? Ben gli sta.
Una sola cosa forse mi ricordo di quando ero giovane e anch'io peccavo. Le snapshot, un sistema per fotografare velocemente la pagina e leggere off-line. Ho ancora una eccellente raccolta di Home del MIT. Che però si visualizzano solo con la vecchia e moribonda trappola e quindi adesso andrà persa.

Fermo, i Rfid ti profilano

Giorni fa avevo notato sul Corriere.it un articolo dai contenuti un po' troppo assertivi.
"Un chip, usato oggi solo nel settore business, permetterà l'identificazione del navigatore. Dall'anno prossimo su tutti i computer". Preoccupante, ma troppo poco documentato per andargli dietro. Oggi manteblog riprende la notizia e rinvia a un commento di Marco Calamari su Punto Informatico. La questione riguarda tutti quei dispositivi inseriti nei tecnogadget, telefoni, pc , ma anche altro, come certi passaporti di cui parlammo qui, che sono in grado di inviare ad altri informazioni sul comportamento di chi li usa. A sua insaputa. In breve: l'affermazione "dall'anno prossimo su tutti i computer" diventerà vera se noi compreremo senza fiatare questi dispositivi. Sicuramente ci spiegheranno che ci conviene, è per il nostro bene, la sicurezza, il terrorismo, la privacy ecc. Ma poi non ci potremo lamentare se la rete sarà uno spazio meno libero, se la vita sarà più grigia e stupida.
E non stiamo parlando di scenari lontani. E' di pochi giorni fa la notizia della perquisizione effettuata a casa di uno studente universitario che segue un corso sui regimi totalitari e che per documentarsi sul tema aveva chiesto il prestito interbibliotecario del libretto rosso di Mao. Si era recato anche spesso all'estero, quindi è scattata la perquisizione dei servizi segreti, il Department of Homeland Security. Gillmore titola "Homeland Insecurity, Insanity", Wikilab conclude "La strada verso l’inferno è lastricata di buone intenzioni. Ma anche di incompetenza e di una classe dirigente che non studia la storia e non impara da essa."

Non cammina ma già parla


Per uno che dimentica anche il compleanno dei figli - anche quelli fatti tra Immacolata e Epifania - non è strano dimenticare che max-web ha compiuto un anno 15 giorni fa, il 4 dicembre. D'altronde nessuno gli ha fatto gli auguri (a max). E' rimasto un po' piccolo e acerbo (aspro, acido), ma si è divertito e forse ha voglia di continuare. Grazie a quelli che ogni tanto vengono a trovarlo. E portategli le arance.

dicembre 14, 2005

Mele ripiene

A proposito di regali: non capita, ma se capita, aspettate prima di farvi regalare un iBook (sarebbe un portatile Mac). Tutti i macchisti sono in subbuglio da mesi per la notizia della prossima adozione dei processori Intel. Alle persone normali questo annuncio ricorda a vagamente la condizione delle coppie senza figli. E la cosa dopo un po' di raccoglimento li lascia indenni.
Alle persone in via di progressiva nerdizzazione invece la questione appare sotto la luce ambrata della ricomposizione del bene e del male, nella tradizione dell'happy end applicata alle saghe neomedievali. Un Mac con Intel inside. Gotico.
A chi (sono pochi, ma esistono) avesse l'opportunità di farsi regalare un portatile mac, ricordo che i nuovi Macintel pare proprio che saranno pronti molto prima del previsto, a gennaio secondo Think Secret, e che oltre a essere più potenti, saranno molto più economici.

Merry Mixmas

Forse non è solo colpa dei pori del cervello. Sono un po' in affanno. Fare due corsi in contemporanea è cosa da menti elastiche e riposate. Invece i pupilli influenzati usano la notte per fare le cose più strane: cantare, raccontare di tigri, di orchi, di jungle e paperelle. E io le paperelle le vedo appena socchiudo gli occhi. L'unico modo per farli rabbonire è brandire Babbonatale come un arma non convenzionale. La promessa dei regali è il balsamo, ma anche l'orgasmo* di questo mese.
*(condizione di eccitamento psichico intenso, di agitazione, di irrequietezza - DeMauro)
Allora eccovi un regalo di musica da DJ Riko. Un grande mashup natalizio che va da Lou Monte a Chet Baker, compreso un intervento del presidente Bush. Trenta brani di festa: ottimi anche come sottofondo mentre si preparano le lezioni. Forse.
Se potete, scaricate via torrent: il grande traffico ha fatto superare i limiti di banda e il sito per alcuni giorni non è stato raggiungibile. Se poi vi piace, ci sono i Merry Mixmas dal 2002.

Il freddo, Signora mia

Non scrivo da una settimana, uno scandalo.
Lo scorso fine settimana la mia bici è finita in questo posto desolato e demagnetizzato, non si trova nemmeno con google earth (che come sapete è uscito anche per mac). Non c'è campo per il telefonino, figuratevi la banda larga. Infatti vedete le bestie che salute. Poi dicono che le onde elettromagnetiche non fanno male.
Una volta, prima dei telefonini, ero termoresistente. Adesso anch'io comincio a sentire un po' fresco. Infatti da allora mi si sono bloccati i post. E' che in bici controvento faceva davvero un po' fresco. Pensavo che il problema fosse solo il distacco delle mani, invece forse si sono anche chiusi i pori del cervello.

dicembre 07, 2005

La concessione del telefono

(i Panni Sporchi, vol.2)
Lavoro in una azienda di grandi dimensioni nel settore education. Il profilo dei dipendenti varia da skilled a highly skilled. Nella nostra azienda ci sono molti ricercatori di livello internazionale in vari campi, dall'informatica alle scienze cognitive, alle scienze sociali, alla comunicazione pubblica.
La nostra azienda è basata in una grande città italiana e ha diverse sedi, anche molto lontane fra di loro. A volte è utile cercare o dare informazioni usando il telefono, quello col filo che ci si parla dentro. Di questo sono consci in azienda e infatti oggi mi hanno scritto una lettera. Si invitano le SS.LL. a provvedere...
Il mittente è l'Ufficio Economato-Reparto Sistema Telefonico Integrato ed altre Utenze (maiuscole comprese). Poffarbacco.
L'oggetto è la pubblicazione dell'elenco telefonico aziendale, di cui si prepara la stampa. per questo motivo bisogna segnalare, entro e non oltre, (entro da solo non basta) il giorno 28 novembre...cioè la settimana scorsa. Pene previste: nessuna. Anzi, magari state pure più tranquilli a lavorare, anziché rispondere al telefono.
Se invece proprio volete pubblicare il vostro numero, allora... beh, allora ci sarebbe internet, modestamente. E' sufficiente:
1. rivolgersi al Sistema per la Gestione della Telefonia "SchlechTel", collegandosi al sito..., alla voce telefonia;
2. successivamente inserire il codice fiscale sia come userid sia come password
3. cambiare la password,
4. ricollegarsi con la nuova password (sapete... la sicurezza, la privacy, il garante, il terrorismo)
5. accedere, quindi, alla funzione "segnalazione guasti". Guasti?
I cinque punti li ho estratti io, nell'originale è un'unica macrofrase.
Siccome sono in vena mi sono avventurato. Ci vogliono molta pratica e un bel po' di tempo. Quando alla fine si arriva in questa famosa applicazione "SchlechTel" si trova un complicato form di segnalazione guasti. Guasti, non numeri di telefono appunto. Siccome il mio telefono funziona, mi sono ritirato in silenzio, gli venisse mai in mente di ripararmelo!
Per chi fosse proprio indietro, allora si può inviare un fax, ma nella nostra azienda i numeri si scrivono così: 08914517897. Comodo da memorizzare. E soprattutto impossibile da fare. Per chiamare da un numero interno bisogna infatti troncare una parte del numero, di quanto?. Ma loro mica scrivono 08914 517897 oppure 08914 517897. No troppo pericoloso, troppa fatica. Perchè non scende a fare un fax dal tabaccaio, magari si prende anche un bel caffè.
A questo punto le signorie nostre (SS.NN.) hanno deciso di non darsi tanta pena. In fondo il telefono è superato.

Leggevo Doc Searls su LinuxJournal che cita C. Burton: "In technology there are two kinds of problems: technical and political. And the technical problems are always easier to solve."

dicembre 06, 2005

A piazza Garibaldi, Firefox batte Explorer 13 a 2






Date uno sguardo a questo video. Una simpatica signorina chiede ai passanti se preferiscono Internet Explorer oppure Firefox. E quasi tutti dicono Firefox. Un bello spot che ha anche una buona probabilità di essere genuino.
Guardate infatti dove siamo: si vede una statua di Garibaldi, ma non è piazza Garibaldi. E' Washington square, lower Manhattan. Insomma New York. Da quelle parti non circola gente qualsiasi, c'è la NY University, dove arrivano perfino da Napoli per studiare i new media (e speriamo che poi la signora in questione ce lo torni a raccontare). Le cose interessanti sono molte: il tono leggero, le risposte argute, il fatto che pochi si fermino per una telecamera, il fatto che le risposte non sono tagliate, la varietà etnica, il fatto che rispondano prontamente tutti anche persone che sembrano diverse dallo stereotipo del geek, anziani, casalinghe, meridionali...
Infine il lato tecnico: si tratta di un videoblog quotidiano di tre minuti che parla di arte, internet e blog. Contenuti gratuiti, scaricabili, sottoscrivibili con Rss e adatti a formati tascabili, ad esempio per iPod Video. Infatti si trovano anche su iTunes music store. In Italia invece tirano ancora molto le suonerie a pagamento.

dicembre 05, 2005

Sentificate le feste

A natale anche i prof diventano più buoni e distribuiscono idee regalo. Un po' come fanno le riviste trendy.
Siccome le majors pensano che i loro clienti (noi) siano tutti pirati (a volte a pensare male ci si prende) e per questo frugano nel web e nei nostri hard disk alla ricerca di file sospetti, oppure riempiono di schifezze (malware) i loro cd, allora questo è un buon momento per fare i buoni e rivolgersi alle etichette indipendenti. Che offrono buona musica in cambio di un'offerta a piacere.
Questa accanto è una raccolta indie piena di giochi di parole, musica mashed up e link spiritosi. Sentite "Santa Benz" (mp3) con dentro Janis Joplin che canta "Oh Lord, want'you buy me a mercedes benz". E' santastica!
A proposito, nessuno mi ha detto nulla per i tre link musicali aggiunti qui affianco. Posso anche toglierli, se volete.

Lei non sa chi sono io

La pioggia di questi giorni mi ha tenuto impegnato a svuotare bacinelle e strizzare stracci in giro per casa. Per questo non ho fatto i compiti. (Vi piace come scusa? Bisogna dare spazio ai temi ambientali, no?) Ho la scrivania piena di appunti, difficili da ordinare. Ora ve li spiattello e poi voi mettete in ordine.
Iniziamo con la sicurezza.
Sicurezza e identità sono due parole che da sole spiegano molto di quanto ci si affanna a fare di questi tempi nel mondo. Un posto in cui il gioco del "Siccome hai fretta ti faccio perdere tempo" va molto di moda è l'aeroporto. In questo tempio del consumo energeticamente scorretto si fanno anche altri giochini di tipo sadico nel nome del "lo faccio per la tua sicurezza". Pochi giorni fa mi sono sottoposto volontariamente e mi hanno fatto togliere le scarpe e la cinta dei pantaloni prima di passare in una specie di porta aperta senza il muro intorno. Era un po' imbarazzante, ma devo essere stato bravo, perchè poi mi hanno ridato tutto, anche certe monetine che prima non avevo.
E' dagli anni '80 che la "sicurezza" funziona come settore trainante del consumo, degli investimenti e della domanda di lavoro. La questione è che i benefici sociali sono pochi o addirittura negativi. Sia in termini di comparativi con possibili altri usi della ricchezza sociale, sia in termini di efficacia rispetto allo scopo specifico: diminuire il rischio.
Come mostra bene Bruce Schneier in un articolo su Wired, la sicurezza aerea è uno spreco di denaro che procura molte noie e non ha dato molti risultati, anzi. Stavano per far scendere dall'aereo il senatore Ted Kennedy, per sbaglio ovviamente, ma per motivi che rimangono oscuri perchè le procedure di sicurezza sono segrete. Quindi pare che acquistare un biglietto di andata e ritorno senza avere bagaglio registrato sia considerato un comportamento a rischio e così via. La cosa determina un forte malcontento nelle tante persone che si ritrovano nella lista dei sospetti (i falsi positivi) ed è stata impugnata dall'Epic (Electronic Privacy Information Center) in base al Freedom of Information Act.
Schneier, che sul tema ha svolto una consulenza per la Tsa (Transportation Security Administration), dice che le politiche di identificazione dei presunti terroristi sono "a complete mess", liberamente si potrebbe tradurre: un vero casino.
La Tsa non ha per ora mostrato intenzioni di rivedere le politiche di sicurezza, ma comunque sta cercando di sottrarsi all'eccesso di ridicolo: la notizia è che dal 22 dicembre dovrebbero smettere di sequestrare i famigerati taglia unghie e forbicine.
Oggi Antonio Roversi, che insegna sociologia della comunicazione e del quale sta per uscire un libro su "Odio in rete", ha linkato questo video: lei non sa chi sono io. (guardatelo)
Lui dice: ridiamoci su, ogni tanto. Io apprezzo molto e sorrido, ma penso che il senso del ridicolo sia irrimediabilmente estinto.

Nel frattempo hanno citofonato: nel cortile non c'è più la vespa di mia moglie. E' sicuramente un problema di sicurezza, ma anche di sfiga.