dicembre 31, 2004

Buon 2005, se ne sente il bisogno

Pare che questo scalognato anno bisesto si decida a togliersi di mezzo.
Che il prossimo sia felice e pieno di soddisfazioni per tutti i trenta lettori di questo bloggariello. I miei studenti, le mie studentesse, i miei amici, le mie amiche, i miei figli, la loro mamma, la mia mamma, la mia sorella (fratelli non ne ho). Auguri a quelli che studiano, a quelli che cercano di capire, a quelli che crescono, a quelli che usano la rete per liberare le persone, per fare cose buone e a quelli per gli stessi motivi le reti invece le intessono, che parlano, amano, giocano, aiutano, insegnano e fanno ridere.
Auguri

dicembre 30, 2004

Virus, pollastri e monopòli

In questi giorni di immane tragedia nell'oceano indiano le cose da dire sarebbero altre. Ma ho da raccontare un fatterello al quale mi è capitato di assistere e di cui finora avevo solo sentito parlare: ho visto un sistema windows xp venire afferrato per il kernel da un virus e soffocare nel giro di pochi minuti, tra ripetuti messaggi strazianti in una complicata lingua anglo-techno-info, che tradotta diceva: "sono stato assalito e non riesco a fare nulla, ci ho provato, ma non ci riesco, vedi un po' tu."
Insomma i virus esistono davvero e in natura si trovano persone così pollastre da prenderli e magari da rimandarli in giro ad amici e conoscenti, prima di farsi sgonfiare del tutto la macchina. I sintomi, ad una ricostruzione dei fatti davanti al corpo esanime, c'erano stati tutti. Ma i riti della medicina tradizionale - aggiornare Symantec - o le raccomandazioni clientelari - "un amico mi ha settato il firewall" - nulla possono contro il brutto male.
Va sottolineato che la vittima umana, un mio amico, non è proprio l'ultimo dei gonzi; forse è tecnologicamente un po' ingenuo, ma è pur sempre un professore che si occupa di tecnologie e della loro impatto sociale.
Il punto allora è capire perchè succede, come interpretare un fenomeno così strano se visto con il necessario distacco e cosa ci si può aspettare per il futuro. (segue)

dicembre 25, 2004

Musica libera per intenditori(2)

Ieri Qix, il technoblog di alcuni ragazzi molto ben informati, ha pensato di regalare, come me e molti altri, musica libera. Ha rilanciato una notizia di alcune settimane fa e che avevo dimenticato. Gilberto Gil, uno storico esponente della scena musicale brasiliana, ha reso disponibile sul suo sito tutto il suo repertorio: l'audio e i testi. Gilberto Gil continua a produrre musica, ma è anche il ministro della cultura del governo del presidente Lula.
Musica di tutti i generi, gratis e prodotta da appassionati e musicisti indipendenti che non disdegnano un po' di notorietà si trova in Garageband, un sito molto ricco e interessante.
Cose raffinate, anni '60, con cantanti, donne, si trovano invece su un blog molto strano, Blowupdoll.
A Bombay prospera l'industria cinematografica per il subcontinente indiano. Le musiche della sterminata produzione di quella che è ormay nota come Bollywood sono su Bollywood for the skeptical.
Aggiunta dell'ultim'ora: canzoni messicane della... Yugoslavia degli anni '60, a voi farà skifo, per me un'emozione.
Basta con i regali, per ora, anche i miei figli hanno raggiunto la tipica irritabilità da sovraesposizione reganatalizia.

dicembre 24, 2004

Muzak for free

Come promesso eccovi un po' di regali: un po' di link a file musicali mp3 senza l'assillo del legale/illegale. In fondo ci sono molte persone che suonano per il piacere di farlo o che usano la rete per farsi conoscere e poi magari anche guadagnare.
Cominciamo con una "one man band", Mark Di Giuseppe, un artista di strada italo americano, che ho visto in questi giorni a Napoli in via Toledo. Sul tamburo alle sue spalle c'era l'indirizzo del suo sito: thestraniero.com. La storia interessante, le foto e un brano di un artista che è insieme Low e High Tech. Un vero appassionato e seguace di Spike Jones.
Poi Vib-gyor, un gruppo di Leeds che sta avendo un gran successo sulla rete e che offre molti brani di rock .
Poi Tarentel, un gruppo di S.Francisco tra rock e new age. Cosi' mi pare, ma io non ne capisco di generi
Infine l'orchestra Jazz dell'Università di Salerno, una cosa nata per gioco e poi divenuta grande e seria, con due cd e riconoscimenti prestigiosi. Peccato che il sito sia così complicato.
Domani, altri regali, forse dal Brasile. Buon natale da Bologna.

dicembre 22, 2004

Lessig in Italia

Ci segnala W, detto anche clark83, che il prof. Lessig, di cui abbiamo parlato a lezione, è in Italia per l'inaugurazione di una sezione italiana di Creative Commons, il sistema di licenze alternativo al copyright. La notizia è ripresa da Repubblica. Vi prego di notare come questo giornale dica le cose in modo irritantemente cartaceo, ovvero senza nemmeno un link.
Negli ultimi giorni il viaggio di Lessig in Italia è stato annunciato da molti siti, innanzitutto dallo stesso Lessig nel suo blog. Poi dal sito di CC e dalle istituzioni italiane che hanno promosso l'evento: il dipartimento di Scienze giuridiche di Torino e il Cnr-Ieiit.
Una curiosità, come si potrebbe tradurre CC in italiano? Secondo un noto traduttore automatico: "terreni comunali creativi". Non ci siamo, forse "creatività bene di tutti" spiega meglio, ma è orribile. Chi offre di meglio?

Film for free

In questi giorni si sta intensificando la pressione dei detentori di diritti contro i siti e i server che diffondono materiale protetto (musica, film e programmi), un popolare sito americano che dava accesso a file Torrent è stato chiuso. Ma internet rimane ancora una miniera di materiali audiovisivi aperti. Il punto è orizzontarsi e trovare cose che interessano. Avevo promesso dei regali di natale. Eccovi allora un paio di indirizzi utili.
Cominciamo con i cartoni, un medium specifico natalizio. Non sto pensando a Tom e Jerry (per gli appassionati segnalo un sito non ufficiale) che pure sono grandiosi, ma a qualcosa di più alternativo. Innanzitutto il sito di AtomFilms, dove si trovano anche i cartoni di Aardman, quello di Galline in fuga e di Wallace e Gromit. Il cartone del momento è Angry kids, molto angry (occorre almeno l'adsl).
Poi è da vedere il sito di MarkFiore, un disegnatore satirico americano che realizza ogni settimana un'animazione in flash e l'archivio è molto nutrito (visibile anche via modem).
Infine un sito che non ha nulla dei cartoon, ma che è una delle cose più belle realizzate in Flash, il progetto del video web artista Yugo Nakamura. Un sito interattivo che richiede molta attenzione per scoprire come interagire con gli oggetti, creare nuove forme e suoni.

dicembre 15, 2004

Google e Schoogle

Google ha cambiato Internet. Nel senso che ha talmente innalzato il livello di soddisfazione degli utenti da modificare le loro aspettative in generale rispetto ai servizi offerti in rete. Per questo motivo vale sempre la pena di andare a dare un'occhiata a quello che succede da quelle parti: è un buon modo per trovare cose innovative con poco sforzo. In particolare sono i Google labs (nel sito in inglese) il posto delle novità.
In questi giorni ne sono state lanciate due: Scholar e Suggest.
Google Scholar è una versione del motore di ricerca dedicata espressamente al mondo scientifico e accademico. In essa i risultati sono cercati non fra le pagine web largamente intese, ma tra documenti di provenienza scientifica e accademica. Ad esempio provate a cercarvi "just in time" e troverete un articolo sociologico del '92 che ha avuto oltre 100 citazioni scientifiche sul web.
Google Suggest è invece una curiosità, utile forse, ma molto meno rilevante. In pratica mentre si digita la chiave di ricerca nell'apposito box, Google inizia a suggerire una serie di chiavi di ricerca che iniziano con quelle lettere indicando anche il loro peso in termini di numero di riferimenti. Utile soprattutto quando non si sa bene come si scrive un termine, soprattutto in contesti, come quello anglofono (ma presto anche da da noi) in cui la grafia delle parole differisce dalla pronuncia.
Molto più interessante una funzione di Google che mi era sfuggita finora. Se in una maschera normale di Google ad una parola facciamo precedere il termine "define" (definisci), Google ci risponde con le definizioni di quella parola. Utile con i termini stranieri, con le sigle (provate con Gdp, l'inglese per Pil), ma anche con i nomi di personaggi famosi (provate ad esempio con Weber) e con i concetti (provate con poverty line) Ovviamente funziona solo in inglese.

In questi giorni è poi stata data la notizia di un accordo tra Google e alcune prestigiose istituzioni accademiche e scientifiche. Queste metteranno il proprio patrimonio bibliografico a disposizione, Google ha sviluppato un software di digitalizzazione e indicizzazione che permetterà di farvi ricerche online. Una cosa del genere è da alcuni mesi in linea con il motore di ricerca A9, collegato alla libreria online Amazon. Con A9 è possibile avere gli stessi risultati di Google e in più link a libri e a citazioni sull'argomento desiderato.

dicembre 09, 2004

Per una sociologia della posta (1)

Internet è un non-posto popolato dall'agire combinato di persone e di macchine. Un posto interessante e poi di volta in volta istruttivo, divertente, noioso e pericoloso ecc. Insomma proprio come la vita.
Ma al contrario della vita materiale e pentasensibile in Internet le convenzioni sono ancora poco consolidate. Questo significa che le regole di comportamento, che pure esistono, non sono note a tutti. La velocità di diffusione della tecnologia è superiore alla velocità di sedimentazione di regole condivise. In sociologia questa situazione si definisce "anomica".

La posta elettronica è una delle cose più utili e utilizzate dagli utenti di internet. Ma questo nuovo modo di comunicare, comodo, semplice e economico, sta rischiando di divenire meno comodo e meno economico per l'assenza di regole condivise. Ogni giorno di più la nostra casella è infestata da messaggi indesiderati (spam), e con allegati pericolosi, intrusivi, spropositatamente pesanti e che ci rubano tempo per scaricarli e per capire che si tratta di schifezze. Il rischio è che ci si fidi di meno della posta, la si legga di meno e che i nostri messaggi finiscano per essere cestinati insieme a quelli spam.
Il grado di anomia è particolarmente elevato e un sintomo è il fatto che non si comportano male solo i "cattivi", ma anche e soprattutto le persone cosiddette "per bene", quelle che in buona fede si comportano peggio dei cracker e degli spammer. Vediamo alcuni esempi.

Quando si manda una mail a molte persone (più di 2, 3) bisogna mettere gli indirizzi in modalità "Copia nascosta" (Ccn), per chi ha programmi di posta in inglese "blank copy" (Bcc). Non farlo significa rendere esposti ad attacchi tutti gli indirizzi della lista, una pacchia per gli spammer, quelli che ci bombardano con offerte di viagra, soldi e quant'altro. L' AIS, l'associazione italiana dei sociologi, ottime persone, invia continuamente messaggi con liste in chiaro. Un vero disastro.
Specialmente quando poi qualcuno della lista, per rispondere "grazie l'ho ricevuto", non si accorge che risponde a tutte le centinaia di persone della lista. E nel farlo non cancella il messaggio originario: quindi ripartono centinaia di ringraziamenti e altrettanti allegati di locandine di convegni. A questo punto alcuni si arrabbiano e cominciano a protestare, scrivendo a tutti. Insomma in pochi minuti si rischia una situazione a dir poco rumorosa e la posta elettronica va in malora. Sarebbe un peccato.
(ma non è finita, continua)

dicembre 06, 2004

Interfacce di bronzo

Oggi abbiamo parlato di interfacce. E' una mia fissazione, ma il fatto è che se parliamo di Internet dobbiamo fare i conti con un sistema di comunicazione che non è ancora trasparente, e forse non lo sarà mai del tutto. Nel senso che la tecnologia sarà ancora per molto un medium visibile e ingombrante nella relazione comunicativa. Nostro compito è quello di studiare forme di comunicazione che diano capacità all'utente, lo rendano più abile. E non al contrario forme che disabilitino, rendano inabili (e frustrate) le persone. E' fondamentale riconoscere e evitare agli altri la terribile sensazione della colpa che si vive quando un oggetto digitale si rifiuta di funzionare. Quando il motorino non si accende, noi andiamo dal benzinaio o dal meccanico. Quando invece non leggiamo la posta, pensiamo per prima cosa di aver pigiato un tasto sbagliato.
In nessuna forma della comunicazione è possibile separare il messaggio dalla specifica tecnica comunicativa. Nella forma orale ad es. contano gli artifici retorici. Con gli strumenti digitali, le interrelazioni sono ancora più strette e le problematiche comunicative si presentano sempre (così mi sembra) come temi di carattere comunicativo e insieme tecnico.
Quindi vi consiglierò di leggere molte cose in argomento. E se volete, mi piacerebbe anche parlarne.
Per iniziare ecco il sito di Don Norman e quello in italiano di Usabile.it.

dicembre 05, 2004

Questa settimana solo due lezioni

Domani e martedì ci occuperemo dell'allargamento delle dimensioni geografiche del mercato. E della sua de-spazializzazione. Poi mercoledi' sarà vacanza, l'ennesima.

Tra l'informazione e il rumore, scelte pensate e selezioni automatiche

Sul manifesto di ogni domenica Franco Carlini pubblica interessanti commenti. Questa settimana parla dell'informazione, e in particolare del rapporto tra web e carta stampata. Cita tre esempi un giornale cileno che da maggiore peso alle notizie più cliccate sul proprio sito. Il caso delle notizie "automatiche" di google news e il caso opposto, tutto umano, del sito di wikipedia.news.
Da Martedi sarà disponibile il testo on line.
Fra gli esempi di giornalismo automatico, ovvero di automata che danno il polso, non mediato, di quello che si pubblica sul web, è assolutamente da guardare 10x10.

dicembre 04, 2004

Ennato!

E' nato Max Web, il blog dell'agire economico in rete. Il Nome è presuntuoso, ma il buon Max non sapeva come sarebbe finito il mondo. Questo blog è il fratello di Marxcella, la newsletter per gli studenti del corso.