Per un po' sono qui per questo.
Questo posto, che si era appena rianimato, tornera' a bagno maria.
Per un po'. Ma poi torno.
E se non rispondo non è solo per maleducazione.
ottobre 06, 2006
ottobre 05, 2006
Do not Foley me

Da quando quelli che fanno i blog si credono di essere loro i media "we the media", i media col timbro fanno i risentiti e dicono che non vale, che i bloggherz non sono autorevoli, che wikipidia è piena di errori (ma meno di altre enciclopedie) e così via. Di ciò hanno parlato tutti i bloggherz che contano, quelli che meno e anche i giournalists, dai zambardins (respect) ai severgnins (less r.).
Questo post è chiaramente poco autorevole, non sa nemmeno le basic rules e quindi vorrebbe quasi darsi la zappa sui piedi. Questione di captology.
Ma ti succede che Fox News (they media) ti faccia questo giochino e allora noi ci si sale sopra.
C'era una volta un deputato repubblicano (GOP) tale Foley, che per cose che nella vita accadono si ritrova in una brutta storia di ragazzini, molto imbarazzante per chi si "batte per i valori sani". Bene, per l'autorevole tv (di parte, ma autorevole) il deputato cambia partito e diventa democratico.
Niente male il sottile escamotage, altro che il panino nostrano.
Ma in fondo è una svista, anzi uno scherzo. E la casa bianca è posto avvezzo all'ironia, anche pesante. Guardatevi Stephen Colbert che tiene un discorso ufficiale (inammissibile ovunque altrove e sicuramente ben pagato) alla cena per la stampa accreditata e che a proposito di FoxNews dice che: "gives you always both sides of the story, the president side and the vice-president side". (min. 9,40)
Di Colbert cercate anche il video su FoxNews e i matrimoni con i serpenti, che da alcune parti è già stato cancellato per violazione dei diritti. Della tv penso o forse dei serpenti?
ottobre 03, 2006
Bzaarcamp. Far finta di esserci stati

Una cosa interessante, pare. Pare perchè io ero altrove e altrimenti affaccendato. Ma non solo "pare" lo è stato perchè un poco ci sono stato. E questo è ancora più interessante.
Lunedì erano già disponibili le registrazioni degli interventi in mp3, da ascoltare magari in movimento. E poi anche le presentazioni. A questo punto non in movimento, ma seduto e comodo mi sono seguito un paio di interventi come se fossi lì. Quello di Kurai su "capitale sociale (Putnam) e internet", quello di Antonio Sofi su gli squillini, un paragone tra la carta e la rete. Infine quello complicato, ma molto interessante fatto da NDA su delicious (solo audio).
Una valanga di link, anche i video e le foto su Flickr.
Invidia.
settembre 28, 2006
Ricordi di finesecolo (scorso)

E' stato il compleanno di Google. Sono passati solo/già otto anni.
Lo sapevo. Lo avevo letto. Ma avevo rimosso.
Poi stasera John Battelle ha detto che ora se ne fa un'idea. Perche anche sua figlia ha otto anni.

E' vero: anche Tom ha otto anni. I figli offrono una buona prospettiva temporale, anche se faticosa a volte per chi non vede più bene così lontano.
settembre 26, 2006
Caro collega
A Napoli c'è un certo disagio per alcune polemiche relative al destino presente della città e dei suoi abitanti. La cosa viene vissuta da tutti a cavallo tra i media e l'esperienza reale. Del tipo: "Ho visto al tg quello che hanno ferito sotto casa". Una buona occasione per segnalare un meritevole blog che da anni tiene gli occhi aperti e documenta: Napolionline. E una buona occasione per diventare noi i media.
Nel frattempo un'sindaco (vuole essere chiamata così, ma siccome è donna allora ci metto l'apostrofo) continua a dire che la città non va denigrata, che è altro, che è altrove...
Stamattina una signora un po' esasperata, con l'aria da professoressa universitaria si sfogava con il mio amico editore-libraio sul fatto che tutti parlano delle responsabilità della camorra, ma nessuno parla di quelle delle classi dirigenti, che forse è meglio definirle dominanti. Il libraio-editore abbozzava, lui si che li conosce i professori. E chiuderei qui per carità di patria.
Se non fosse che ieri sera a "Striscia la notizia"(filmato) viene incastrato un neurologo, un docente che dovrei chiamare collega, che fa una finta visita con certificato per 50 euro. I soli 50 euro spiegano la totale normalità e banalità del fatto. E ci volevano i comici per dirlo a chiare lettere.
Per fortuna Trombetti, il rettore, ha detto quello che in molti abbiamo pensato e che più spesso dovremmo pensare: «Mi vergogno, non ho parole. La risposta sarà di fermezza assoluta».
Nel frattempo un'sindaco (vuole essere chiamata così, ma siccome è donna allora ci metto l'apostrofo) continua a dire che la città non va denigrata, che è altro, che è altrove...
Stamattina una signora un po' esasperata, con l'aria da professoressa universitaria si sfogava con il mio amico editore-libraio sul fatto che tutti parlano delle responsabilità della camorra, ma nessuno parla di quelle delle classi dirigenti, che forse è meglio definirle dominanti. Il libraio-editore abbozzava, lui si che li conosce i professori. E chiuderei qui per carità di patria.
Se non fosse che ieri sera a "Striscia la notizia"(filmato) viene incastrato un neurologo, un docente che dovrei chiamare collega, che fa una finta visita con certificato per 50 euro. I soli 50 euro spiegano la totale normalità e banalità del fatto. E ci volevano i comici per dirlo a chiare lettere.
Per fortuna Trombetti, il rettore, ha detto quello che in molti abbiamo pensato e che più spesso dovremmo pensare: «Mi vergogno, non ho parole. La risposta sarà di fermezza assoluta».
Cosa cerca chi e da dove
Le ragnatele rendono pesante l'incedere. Le pulizie di pasqua sono lontane. Per fortuna c'è fzzzzzzz che mi fa domande.
Si tratta di questo: Repubblica (.it) ha questo articolozzo su certe meraviglie di Google, che riesce a dirci quali sono le "parole chiave più cercate nelle varie città italiane". Interessante, se non fosse che la notizia, nella scia di una pluriennale tradizione della testata, viene data come calata dal cielo, anzi di seconda mano, si cita un giornale spagnolo, ma un link, un riferimento una qualsiasi di quelle cose che fanno di internet una cosa diversa dal telefonino, dal giornalino... No, sarebbe chiedere troppo.
La principale caratteristica del nuovo web, la forza dei motori di ricerca sta nel fatto che ci danno risposte e che nello stesso tempo imparano dalle nostre domande. Sapere cosa chiedono le persone è conoscenza di livello superiore al saper dare le risposte. Google ci restituisce in forma aggregata una parte dell'enorme patrimonio che noi gli procuriamo usandolo. All'inizio fu Zeit Geist. Lo spirito del tempo. Le parole più cercate danno il polso della situazione, sono le cose desiderate. Google zeitgeist è un indicatore di quello che dal 2001 passa nella testa dei nostri compagni di pianeta, dall'Argentina al Vietnam. E a luglio nella testa degli italiani passavano ovviamente il mondiale, Cannavaro e Zidane, ma anche sorprendentemente i traslochi a Trento. Tanto per ricordarci che non bisogna poi fidarsi troppo. Nel frattempo in Usa la parola di luglio è "whale tail". Nel senso poco oceanografico spiegato da Wikipedia e illustrato da questo video di Current, la tv di Google.
Ma quello di cui si parlava sul giornale cartaceo messo in rete è Google trends. Ovvero un passo in più, la possibilità di vedere come si evolva la popolarità di una chiave di ricerca nel tempo; come i picchi corrispondano o meno agli eventi salienti e agli articoli sulla stampa. E oltre alla distribuzione nel tempo è possibile avere la localizzazione delle ricerche per città, per paese e per lingue. Infine se si inseriscono due termini, abbiamo il confronto. Così è possibile lanciarsi in sfide sportive e filosofiche, Valentino Rossi contro Capirossi, Maradona è megl' e' Pelè (ma Pelè soffre per la lettera accentata), provate Cannavaro, inverno o estate, vita o morte, pari o dispari, uomo o macchina. E via così.
A proposito se cercando tra i risultati per città vedete spesso comparire Pomezia, sappiate che lì si trova un "Internet Data Center di I.T. Telecom".
Fine del primo post a richiesta e con dedica alla fascia di ascolto.

Si tratta di questo: Repubblica (.it) ha questo articolozzo su certe meraviglie di Google, che riesce a dirci quali sono le "parole chiave più cercate nelle varie città italiane". Interessante, se non fosse che la notizia, nella scia di una pluriennale tradizione della testata, viene data come calata dal cielo, anzi di seconda mano, si cita un giornale spagnolo, ma un link, un riferimento una qualsiasi di quelle cose che fanno di internet una cosa diversa dal telefonino, dal giornalino... No, sarebbe chiedere troppo.
La principale caratteristica del nuovo web, la forza dei motori di ricerca sta nel fatto che ci danno risposte e che nello stesso tempo imparano dalle nostre domande. Sapere cosa chiedono le persone è conoscenza di livello superiore al saper dare le risposte. Google ci restituisce in forma aggregata una parte dell'enorme patrimonio che noi gli procuriamo usandolo. All'inizio fu Zeit Geist. Lo spirito del tempo. Le parole più cercate danno il polso della situazione, sono le cose desiderate. Google zeitgeist è un indicatore di quello che dal 2001 passa nella testa dei nostri compagni di pianeta, dall'Argentina al Vietnam. E a luglio nella testa degli italiani passavano ovviamente il mondiale, Cannavaro e Zidane, ma anche sorprendentemente i traslochi a Trento. Tanto per ricordarci che non bisogna poi fidarsi troppo. Nel frattempo in Usa la parola di luglio è "whale tail". Nel senso poco oceanografico spiegato da Wikipedia e illustrato da questo video di Current, la tv di Google.
Ma quello di cui si parlava sul giornale cartaceo messo in rete è Google trends. Ovvero un passo in più, la possibilità di vedere come si evolva la popolarità di una chiave di ricerca nel tempo; come i picchi corrispondano o meno agli eventi salienti e agli articoli sulla stampa. E oltre alla distribuzione nel tempo è possibile avere la localizzazione delle ricerche per città, per paese e per lingue. Infine se si inseriscono due termini, abbiamo il confronto. Così è possibile lanciarsi in sfide sportive e filosofiche, Valentino Rossi contro Capirossi, Maradona è megl' e' Pelè (ma Pelè soffre per la lettera accentata), provate Cannavaro, inverno o estate, vita o morte, pari o dispari, uomo o macchina. E via così.
A proposito se cercando tra i risultati per città vedete spesso comparire Pomezia, sappiate che lì si trova un "Internet Data Center di I.T. Telecom".
Fine del primo post a richiesta e con dedica alla fascia di ascolto.
settembre 06, 2006
Gli archivi secondo G.
Bentrovati. Sono qui. Tutto bene?
Mentre noi popolo pollastro eravamo a polleggiare le chiappe al mare (o altrove) il Goolem se ne inventava delle sue. Mi riferisco alle notizie lugliesche e agostane di web applications per scrivere e far di conto messe in rete da google. E di ciò si è letto abbastanza (se no, allora occorre ripassare).
Oggi ne arriva fresca un'altra. Gli archivi.
Nel senso che è possibile fare ricerche specifiche negli archivi. On-line ovviamente e per ora essenzialmente quelli dei grandi giornali americani. Una specie di Google topo di biblioteca, sorcio di archivio, insomma quel tipo di personaggio che riesce sempre a sapere dove e quando qualcuno o qualcosa è successo, ha detto, ha fatto.
Si tratta di una modalità di ricerca di google News. Una sorta di uovo di colombo, di banalità per un motore di ricerca. E proprio per questo allora degno di nota.
L'unico problema e che, come già da tempo accade, le cose che si possono fare con G. sono talmente tante che è facile dimenticarsene. Ci vorrebbe allora una home di G. capace di ricordarcele tutte? Si ma non sarebbe più G.
A presto.
La foto mostra l'interno di un archivio librario praghese di un'epoca precedente.
Mentre noi popolo pollastro eravamo a polleggiare le chiappe al mare (o altrove) il Goolem se ne inventava delle sue. Mi riferisco alle notizie lugliesche e agostane di web applications per scrivere e far di conto messe in rete da google. E di ciò si è letto abbastanza (se no, allora occorre ripassare).
Oggi ne arriva fresca un'altra. Gli archivi.

Nel senso che è possibile fare ricerche specifiche negli archivi. On-line ovviamente e per ora essenzialmente quelli dei grandi giornali americani. Una specie di Google topo di biblioteca, sorcio di archivio, insomma quel tipo di personaggio che riesce sempre a sapere dove e quando qualcuno o qualcosa è successo, ha detto, ha fatto.
Si tratta di una modalità di ricerca di google News. Una sorta di uovo di colombo, di banalità per un motore di ricerca. E proprio per questo allora degno di nota.
L'unico problema e che, come già da tempo accade, le cose che si possono fare con G. sono talmente tante che è facile dimenticarsene. Ci vorrebbe allora una home di G. capace di ricordarcele tutte? Si ma non sarebbe più G.
A presto.
La foto mostra l'interno di un archivio librario praghese di un'epoca precedente.
luglio 04, 2006
La fortuna di avere presidenti improbabili
E' vero che alla lunga stufano e poi ci si vergogna con gli stranieri (e che poi tocca sudare sangue per una vita a ripagare i danni e i debiti). Ma volete mettere che bella botta di buonumore ad avere dei presidenti cogliormoni e satira-ready? Vi ricordate che belle risate con lo smemorato di Cologno?
Guardate che fortunati gli americani che hanno ancora il loro!
Le morali di questo post sono due:
1) Più che la realtà potè il remix;
2) Internet è megl' e Pelè
ovvero, massimo della snobbitudine scaramantica, io sto qui a strappolare "mentre i nostri azzurri stanno per scendendo in gambo contro la combaggine teutonika".
Guardate che fortunati gli americani che hanno ancora il loro!
Le morali di questo post sono due:
1) Più che la realtà potè il remix;
2) Internet è megl' e Pelè
ovvero, massimo della snobbitudine scaramantica, io sto qui a strappolare "mentre i nostri azzurri stanno per scendendo in gambo contro la combaggine teutonika".
giugno 15, 2006
Cose serie e cose tragiche
Osservare con cura questo esercizio di schermo da tavolo (tabletop), interfaccia gestuale (gesture touchscreen(?)), comandi vocali (speech recognition) capace di distinguere diversi utenti (multiuser). Guardate, sognate e sperate di poterci giocare anche voi.
Nella stessa collocazione spaziale e temporale (qui e ora) in cui vedevo questi due ragazzi divertirsi, qualcuno mi ha chiesto come fare per riprodurre in fretta un database su 500 cd da portare al convegno mondiale di sociologia.
Cinquecento cd. Da portare in aereo. Magari ne bastano meno, ma se poi ne manca uno facciamo brutta figura.
Al convegno mondiale di sociologia. Brutta figura.
Quanto peseranno 500 cd ognuno confezionato con la sua bella scatolina trasparente? Quanto si pagherà di trasporto in aereo taxi e smadonnamenti per portare al massimo 700 megabyte per 500 volte? E quanto pesano 700 megabyte?
Se poi gli chiedono se da noi in Italia è arrivata internet, cosa gli dicono?
Telefono in Italia alla mia segretaria, che si informi e mi faccio mandare un fax con la risposta al più presto? Poi la fotocopia gliela mando tramite un amico che so che verrà dalle sue parti a settembre? D'accordo?
Nel frattempo tutti parlano di internazionalizzazione dell'università italiana... e se leggete cose un po' radicali come quelle di Luigi Guiso, non meravigliatevi. E siccome conosco il mio paese, non meravigliatevi se poi metteranno in pensione anticipata me prima del collega che vuole trasportare i megabyte coi facchini.
Intanto vi ho rifilato il mio primo post con la tv a colori. Scusate se è poco e scusassero quelli che vanno a 56K.
Nella stessa collocazione spaziale e temporale (qui e ora) in cui vedevo questi due ragazzi divertirsi, qualcuno mi ha chiesto come fare per riprodurre in fretta un database su 500 cd da portare al convegno mondiale di sociologia.
Cinquecento cd. Da portare in aereo. Magari ne bastano meno, ma se poi ne manca uno facciamo brutta figura.
Al convegno mondiale di sociologia. Brutta figura.
Quanto peseranno 500 cd ognuno confezionato con la sua bella scatolina trasparente? Quanto si pagherà di trasporto in aereo taxi e smadonnamenti per portare al massimo 700 megabyte per 500 volte? E quanto pesano 700 megabyte?
Se poi gli chiedono se da noi in Italia è arrivata internet, cosa gli dicono?
Telefono in Italia alla mia segretaria, che si informi e mi faccio mandare un fax con la risposta al più presto? Poi la fotocopia gliela mando tramite un amico che so che verrà dalle sue parti a settembre? D'accordo?
Nel frattempo tutti parlano di internazionalizzazione dell'università italiana... e se leggete cose un po' radicali come quelle di Luigi Guiso, non meravigliatevi. E siccome conosco il mio paese, non meravigliatevi se poi metteranno in pensione anticipata me prima del collega che vuole trasportare i megabyte coi facchini.
Intanto vi ho rifilato il mio primo post con la tv a colori. Scusate se è poco e scusassero quelli che vanno a 56K.
maggio 23, 2006
Votare e pedalare

In questi ultimi tempi questo posto è un po' deperito. Il motivo era noto a pochi e intimi amici. Ora che la battaglia si fa dura, ho deciso di rompere gli indugi e di svelarmi.
Ecco dove ero finito: in politica. Ero uno stimato (si fa per dire) webologo. Sono diventato un candidato. Con una parte della famiglia sulle spalle.
In questi mesi ne abbiamo combinate parecchie. Il risultato si può vedere su un blog di ragionamenti pacati (commentato da centinaia di accesi lettori), in un sito elettorale da sindaco e nell'organo ufficiale di un partito virtuale.
Per i fedelissimi residenti in una città del Mezzogiorno in cui si vota domenica prossima: come forse avete sospettato, Max Web(er) non è il mio vero nome, non fate annullare il vostro voto. La lista ne ha bisogno.
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