novembre 25, 2006

In galera li panettieri


E' stata perquisita Google Italia per la questione del video bullismo. A parte tutte le cose ovvie già dette, ma da pochi, sul rapporto tra bullismo e sua rappresentazione: pare che le scuole italiane fossero il paradiso prima di Youtube e che Abu Ghraib fosse un carcere svedese prima della foto digitale. Oggi il ministro dell'Istruzione Giuseppe Fioroni, una brava persona, ha detto:
"Ritengo che la decisione della procura sia un motivo in più perchè il Parlamento riveda l'assetto normativo in materia. Come ho più volte sostenuto non possono esserci due pesi e due misure, uno per carta stampata e tv e uno per la rete internet. Il rispetto della dignità umana è uno solo... il principio di responsabilità non può essere declinato a seconda del mezzo di trasmissione su cui viaggia un reato".
Internet come la stampa e la tv. Così la pensano e così la vogliono. Peccato che si sia dimenticato di citare il telefono, che forse è il paragone più azzeccato. In un paese civile quando ci sono telefonate minatorie il magistrato autorizza il controllo dell'utenza, non incrimina il signor telecom di turno. Ma l'Italia è diversamente digitale, Telecom intercetta a prescindere, e i magistrati perquisiscono Google come se fosse la scrivania di Peppe D'Avanzo.
L'Italia continua a essere davanti a Grecia e Cipro nella alfabetizzazione delle rete, ma ancora per poco forse.

2 commenti:

niasape (Giulio) ha detto...

Eh già mi pare strano che ci siamo davanti! Sarà stato il solito errore nella ricerca...
Comunque è ovvio che in Italia ci sia ancora poca chiarezza su cosa sia Internet, soprattutto ai piani alti dell'amministrazione.
E come disse un nostro connazionale: "L'Italia è fatta, ora bisogna fare gli italiani", e dopo 150 anni siamo ancora a zero!

Anonimo ha detto...

I media, il Fioroni ed i bulli. Pessimi tutti.