dicembre 30, 2004

Virus, pollastri e monopòli

In questi giorni di immane tragedia nell'oceano indiano le cose da dire sarebbero altre. Ma ho da raccontare un fatterello al quale mi è capitato di assistere e di cui finora avevo solo sentito parlare: ho visto un sistema windows xp venire afferrato per il kernel da un virus e soffocare nel giro di pochi minuti, tra ripetuti messaggi strazianti in una complicata lingua anglo-techno-info, che tradotta diceva: "sono stato assalito e non riesco a fare nulla, ci ho provato, ma non ci riesco, vedi un po' tu."
Insomma i virus esistono davvero e in natura si trovano persone così pollastre da prenderli e magari da rimandarli in giro ad amici e conoscenti, prima di farsi sgonfiare del tutto la macchina. I sintomi, ad una ricostruzione dei fatti davanti al corpo esanime, c'erano stati tutti. Ma i riti della medicina tradizionale - aggiornare Symantec - o le raccomandazioni clientelari - "un amico mi ha settato il firewall" - nulla possono contro il brutto male.
Va sottolineato che la vittima umana, un mio amico, non è proprio l'ultimo dei gonzi; forse è tecnologicamente un po' ingenuo, ma è pur sempre un professore che si occupa di tecnologie e della loro impatto sociale.
Il punto allora è capire perchè succede, come interpretare un fenomeno così strano se visto con il necessario distacco e cosa ci si può aspettare per il futuro. (segue)

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