dicembre 09, 2004

Per una sociologia della posta (1)

Internet è un non-posto popolato dall'agire combinato di persone e di macchine. Un posto interessante e poi di volta in volta istruttivo, divertente, noioso e pericoloso ecc. Insomma proprio come la vita.
Ma al contrario della vita materiale e pentasensibile in Internet le convenzioni sono ancora poco consolidate. Questo significa che le regole di comportamento, che pure esistono, non sono note a tutti. La velocità di diffusione della tecnologia è superiore alla velocità di sedimentazione di regole condivise. In sociologia questa situazione si definisce "anomica".

La posta elettronica è una delle cose più utili e utilizzate dagli utenti di internet. Ma questo nuovo modo di comunicare, comodo, semplice e economico, sta rischiando di divenire meno comodo e meno economico per l'assenza di regole condivise. Ogni giorno di più la nostra casella è infestata da messaggi indesiderati (spam), e con allegati pericolosi, intrusivi, spropositatamente pesanti e che ci rubano tempo per scaricarli e per capire che si tratta di schifezze. Il rischio è che ci si fidi di meno della posta, la si legga di meno e che i nostri messaggi finiscano per essere cestinati insieme a quelli spam.
Il grado di anomia è particolarmente elevato e un sintomo è il fatto che non si comportano male solo i "cattivi", ma anche e soprattutto le persone cosiddette "per bene", quelle che in buona fede si comportano peggio dei cracker e degli spammer. Vediamo alcuni esempi.

Quando si manda una mail a molte persone (più di 2, 3) bisogna mettere gli indirizzi in modalità "Copia nascosta" (Ccn), per chi ha programmi di posta in inglese "blank copy" (Bcc). Non farlo significa rendere esposti ad attacchi tutti gli indirizzi della lista, una pacchia per gli spammer, quelli che ci bombardano con offerte di viagra, soldi e quant'altro. L' AIS, l'associazione italiana dei sociologi, ottime persone, invia continuamente messaggi con liste in chiaro. Un vero disastro.
Specialmente quando poi qualcuno della lista, per rispondere "grazie l'ho ricevuto", non si accorge che risponde a tutte le centinaia di persone della lista. E nel farlo non cancella il messaggio originario: quindi ripartono centinaia di ringraziamenti e altrettanti allegati di locandine di convegni. A questo punto alcuni si arrabbiano e cominciano a protestare, scrivendo a tutti. Insomma in pochi minuti si rischia una situazione a dir poco rumorosa e la posta elettronica va in malora. Sarebbe un peccato.
(ma non è finita, continua)

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