Stamattina mi ha scritto il Magnifico Capo, anzi la sua segreteria. Si capisce che non è davvero lui perché si ostinano a intestarsi “capo”, minuscolo, in un accesso di populismo ortografico non richiesto e forse nemmeno voluto. E non ha scritto solo a me, ma a tutti: la solita circolare.
La circolare, nella prosa tipica di questo genere che si distingue per rendere incomprensibili le cose semplici e nel frattempo darsi un tono bonapartesco, ci fa sapere che:
"... a partire dal 1 febbraio 2007 il servizio di help desk, la cui sperimentazione ha ottenuto alti livelli di gradimento da parte dell’utenza, evolverà nel servizio istituzionale di Contact Center... con lo scopo di soddisfare esigenze di comunicazione derivanti da:
-Segnalazione di guasti e malfunzionamenti
-Assistenza all’utilizzo di servizi e procedure
-Approfondimento informativo"
Una bella e buona cosa, se non fosse che ci stanno in realtà dicendo che un servizio del genere, obbligatorio nel mondo civile da una decina di anni, l’avremo nel 2007. Non è mai troppo tardi.
Il “soddisfacimento delle esigenze di comunicazione” va avanti per circa tremila caratteri con la lettura dei quali le esigenze aumentano e il soddisfacimento si allontana sempre più. In buona sostanza ci si dice che questo contact center è un sito.
Ci vado e giustamente mi si intima l’altolà. Username e password. Si entra e cosa c’è? Un frame che contiene gli stessi tremila caratteri di tecnichese burocratico fatti spedire a nome del capo, nemmeno una virgola diversa. E quindi ci si spiega che il “soddisfacimento delle esigenze di comunicazione e approfondimento informativo” saranno raggiunti collegandosi al sito... (quello in cui già siamo) e se si clicca si apre un altro frame al suo interno in cui si spiega in tremila caratteri… All’infinito.
Hanno letto troppo Borges? No, forse il punto è che non lo hanno letto abbastanza.
A margine: la mail del capo, secondo le abitudini aziendali è stata inviata con un bell’indirizzo in chiaro del tipo urbietorbi@azienda.it. Una manna per gli spammer.
Infatti stamattina il solito furbetto l’ha subito usato per rallegrare alcune migliaia di account col suo sito convegno sugli animali da laboratorio di cui peraltro ad oggi manca ancora il programma. Proprio il tema su cui non c'è nessuna controversia e cui dare la massima divulgazione. O forse no, qualcuno non è d'accordo. Insomma, sarà contento il capo degli usi paradossi della sua circolare.
Aggiornamento: scoperto l'indirizzo magico, tutti i convegnatori e le loro spettabili e pesanti locandine stanno infestando le caselle di posta di tutti. E c'è pure chi lo utilizza per dire, di nuovo a tutti, di smetterla. A nessuno viene in mente che esistono le buone maniere. E che siamo nel 2007, la posta elettronica è nata nel 1972.
Le puntate precedenti:
Sull'uso aziendale dell'email (nov. 2006)
Sulla sicurezza nelle comunicazioni email (gen. 2006)
Sulla flessibilità d'uso dei siti aziendali (gen. 2005)
6 commenti:
Ho scoperto un'altra cosa. Questi signori che maneggiano la posta dell'ateneo appena rinnovato il sito d'ufficio e hanno creato e messo su internet tutti gli alias collettivi. Si parte da chiunque@univ.it e si arriva a profmedicina@univ.it, passando per studenti@, personale@ ecc. Un'intera pagina di cui per carità di patria ometto l'indirizzo. Si tratta di materiale sensibile, pura follia a mio avviso pubblicarlo su internet. Per queste cose al limite esistono le intranet. Ancora più ridicolo il fatto che abbiano usato la grafia nome at dominio, giustificandosi: "per motivi di sicurezza e al fine di arginare il fenomeno dello spamming". Ma sono democratici e quindi spiegano che "al momento del loro utilizzo, si dovrà reinserire la @".
Prof dia un'occhiata a questa pagina:
http://www.sociologia.unina.it/
informazioni/docentiint.html
E' del sito di sociologia di napoli, e lì le cose non vanno molto meglio.
Noi studenti, pur avendo una mail @studenti non la usiamo, proprio perché piena di spamm o, peggio, di virus!
E dire che è comoda, visto che non ci sono restrizioni di spazio...
Nello
Giusto per essere precisi, molti prof della facoltà di sociologia di napoli sanno che il servizio interno di posta elettronica non funziona e hanno un recapito diverso da quello pubblicato sulla pagina da me prima segnalato!
Per cui non ho divulgato dati sensibili...
Per chi fosse interessato alle vere mail dei prof suggerisco di andare in faco e chiederla direttamente all'interessato.
...grazie agli alias collettivi, mi tocca subirmi perlomento 3 o 4 mail di avvisi di convegni, seminari e iniziative di discipline di cui ignoravo anche l'esistenza! Purtroppo la comunicazione istituzionale dell'azienda in questione ama la comunicazione cieca e stupida.
frapir
grazie, max, mi ero persa tra convegni e altro la decisiva mail del Magnifico. Ora l'ho ripescata, ho sperimentato, e aggiungerei alla tua descrizione il fastidio per l'abituale certificato scaduto da accettare (ma a voi vi capita?) e il fastidio "estetico" per la abituale pure lei "modulistica" scaricabile.
Se mi perdonate per la lunghezza, però, vi sottopongo anche quest'altro caso (sempre in tema di disservizi).
Giovedì avevo scritto a web-docenti, perchè mi erano improvvisamente sparite del sito le ultime lezioni messe e un paio di avvisi in bacheca. La risposta ricevuta è così (quoto):
gent. Prof.ssa,
A causa di una seria problematica hardware, non gestibile dal nostro ufficio,
che ha influito direttamente sulle funzionalita' e completezza dei dati su cui
si basa la procedura "Web-Docenti", e' stato indispensabile ri-installare
completamente quest'ultima, basandoci su un "back-up" fatto in data 10 Gennaio
2007; pertanto tutti i dati inseriti tra tale data e il ripristino del regolare
funzionamento della procedura, circa due giorni fa', non sono piu' disponibili.
Ci scusiamo per disagi subiti dall'Utenza.
devo aggiungere che nessuno ci avvisato?
questo mi rende ancora più amareggiata :(
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