gennaio 19, 2006

Aprilo tu, che a me scappa da ridere


Ho ricevuto la mail che vedete affianco. Normale virus. Esperienza quotidiana priva ormai di risvolti emotivi.
L'emozione tosta viene quando il virus invece vi becca e vi cancella l'identità, tutto (dioneliberi).
La cosa interessante in questo caso è che, se vedete bene, il virus si è camuffato da annuncio del centro di servizi dell'azienda per cui lavoro. E il medesimo centro di servizi ha provveduto a fornirgli un bel (falso) certificato di buona salute. Simpatico no?
Talmente bello che il certificato di buona salute (del virus) viene appiccicato a tutte le mail, democraticamente, senza distinzioni tra spam, amici, cialis, hello!, rolex.
Questa decisa svolta in direzione della sicurezza non si limita a far passare la visita medica alle mail infette, ma si prodiga anche ad appiccicare francobollini rossi di tentata frode ogni volta che compare un indirizzo web nella mail, come questa che mi avvisava della pubblicazione di alcuni dati, molto importanti e che attendevo da tempo.




Un ottimo sistema per fare abbassare la guardia e nel frattempo tenere alto il buonumore.
Anzi a pensarci, quasi quasi mi metto nel settore e realizzo anch'io un potente antivirus di sistema che mette le scrittine dappertutto. Così se poi si infettano, colpa loro, noi l'avevamo detto.
Voi non ditelo che non ci capisco nulla. In fondo fare impresa da queste parti non è poi così duro come si dice. La tecnologia ce l'ho, entro domattina sviluppo il packaging, un paio di telefonate e scendo in campo.

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