ottobre 06, 2005

Lessig in un solo post


Se volete capire cosa vogliono i creative-commonisti e i copy-leftisti, perchè non sono pirati e non sono eversivi, il tutto in due minuti, in italiano e risparmiandovi Larry Lessig, leggetevi la Legittima difesa di Zoro.

(Via Manteblog)

5 commenti:

Anonimo ha detto...

è suo figlio quello nella foto?le somiglia....

e.r. ha detto...

No, si tratta di un'immagine sintetica che non rappresenta alcun reale bambino. Ai sensi della normativa sulla privacy e per la protezione dei genitori. Poi io non ho un figlio, ne ho due.

Anonimo ha detto...

Dopo aver letto quanto detto da Zoro, credo di poter confermare concretamente che il libero scambio di informazioni non può che incrementare il mercato, anzi dirò di più, non può che incrementare un mercato più intelligente! E anche se necessiterebbe di uno studio sociologico più approfondito porto cmq la mia testimonianza musicale: compro oggi molti più cd di quanti ne compravo in tempi pre-napster, quando ero terrorizzato di cadere nella trappola single-bella cd-scadente, inoltre, ho imparato a conoscere "generi" che prima ignoravo (country, folk, e musica d'importazione). Credo che scegliere di comprare un cd perché "merita" di essere comprato sia un passo avanti , un passo che penalizza solo quegli artisti bravi nel confezionare proposte regalo più che nel fare della musica.

Per quanto riguarda la cinematografia, probabilmente si potrebbe fare lo stesso discorso, ma sinceramente non me la sento: vedere un film a casa equivale a non "rivederlo" al cinema. Viene meno inoltre lo stimolo di uscire di casa che solo pochi film oggi riescono a dare, ma soprattutto viene meno qulla enorme sala buia che ci estrania per cento minuti dal mondo facendoci calare nei panni di qualcun altro.

Riguardo al P2P sul Software dichiaro sinceramente di essere confuso.., da un lato è un'operazione illegale a tutti gli effetti, dall'altro, il mercato non sembra voler venire incontro alle tasche degli utenti. La diffusione ormai capillare dei computer delinea un uso generalizzato di molti software che una volta erano riservati alle aziende del settore.. un esempio: Adobe PhotoShop, è ormai moda correggere le foto fatte in vacanza dalla propria macchina digitale con il suddetto programma.. bè è curioso che tutti abbiano comprato un software di 899.00 euro... probabilmente io avrei preferito comprare un altro computer.. in ogni caso è solo uno dei tanti software utilizzati da ragazzi e non: se si volesse stimare il prezzo di un computer mediamente equipaggiato con tanto di certificati e garanzie, allora probabilmente "nessuno" si potrebbe più permettere un computer..eppure la loro non è una diffuzione capillare? non bisognerebbe dare più importanza alla diffusione e al consumo degli utenti?..esempio: Adobe vende n.totPhotoshop, probabilmente soprattutto alle aziende che, causa controlli, devono fare uso di software originale, e, in qualche modo, si rifà delle perdite di un mercato nero svolto da milioni di utenti; ora, pur consapevoli del lavoro che c'è dietro un programma del genere, porre il profitto sul numero di copie vendute non sarebbe un modo più concreto di combattere il mercato non registrabile piuttosto che con l'ennesima protezione crakkata per l'ennesima volta con tanto di gloria da parte di chi forse non la merita? Un Photoshop a 50 euro (utopia) non venderebbe milioni e milioni di copie?

Opinioni forse completamente sballate di un corsista! :)

massy

e.r. ha detto...

Mi fa piacere questo commento. Sono convinto che la cosa vada approfondita e che prima di dire pirata bisogna andarci piano. Sono vere le cose che dici sul cinema, ma forse anche in questo caso il consumo "a casa" non sostituisce il consumo in sala. Infatti i cinema sono ancora pieni, a volte, come erano drammaticamente vuoti anche prima di dvx. Sulle politiche di prezzo hai di nuovo ragione e infatti molti software moderni e fatti da piccoli produttori indipendenti oggi si vendono per poche decine di dollari. Word e Photoshop hanno contato sulla diffusione "illegale" per affermarsi come standard, poi sono passati a chiedere cifre impossibili. Così ci sentiamo tutti pirati e in colpa.

Anonimo ha detto...

Francamente non mi sento in colpa....pratate gente...piratate...