maggio 13, 2005

Scrivere, scribacchiare, bloggare

Questa sera dovevo consegnare (via mail) tre pezzi promessi a un giornalista. Un signore che vive nella mia città e che ha inciampato nel mio nome in modo casuale, come accade di solito nella vita. Scrivere è fatica, oltre che difficile. E io, che dico stupidaggini a man bassa, ho il terrore di scrivere banalità. L'opportunità di pubblicare su un tema che mi sembra di conoscere e che non è troppo scontato va dunque colta. Ma scrivere è fatica e di queste cose (la ripresa dei flussi migratori dal sud) ho parlato spesso nelle ultime settimane. Sono perfino uscito per dentro alle televisioni (locali) di Napoli e di Reggio Emilia. Allora, trascorse alcune ore a perder tempo, mi decido a scribacchiare alcune cose alla meno peggio e le mando in extremis al signore giornalista, che temeva già di dover uscire con la pubblicità involontaria dei detersivi: la pagina bianca. Per farmi perdonare gli dico di venire a dare un occhio a max-web, così lo capisce che sono uno così. E lui mi risponde che anche lui blogga. E che blog: si chiama Mappamondo, è pieno di tutti i link giusti (alcuni rotti in verità, ma giusti nel senso di ben frequentati) con tutti i bottoncini e la grafica. Insomma mica uno qualsiasi, un vero blogger. Beh lo capisco: quando alle 7 gli ho detto che i tre pezzi che gli avevo promesso per le 6 erano diventati due, il fatto di avere una seconda identità scrittoria gli ha evitato l'infarto. Poi però mi sono commosso e alle 8 gli ho inviato anche il terzo. E' ancora vivo: mi ha mandato una mail.

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