
Le cose scritte qui sotto hanno creato un certo scompiglio. Il tutto da quando sono rimbalzate sulla stampa. Prima B. De Fazio su Repubblica Napoli, poi A.L. su l'Espresso.
Quello che colpisce è che i giornali e i settimanali perdono lettori, ma non perdono peso nella formazione dell'opinione che le classi dirigenti hanno di sé stesse, nella funzione di "specchio delle mie brame".
Nel frattempo numeri crescenti di persone, di altre persone, formano la propria opinione altrove, per esempio su internet. Nel piccolo caso occorso a questo blog si è visto chiaramente che il problema è diventato tale nel momento in cui è arrivato sulla carta delle rassegne stampa e di converso il traffico che questo episodio ha veicolato verso questo blog (peraltro citato in tutti e due i casi e correttamente) è stato quasi irrilevante. Insomma due mondi quasi non comunicanti.
Cose che si sapevano, ma che è interessante osservare da vicino.