gennaio 08, 2005

Errori umani

Due treni si scontrano. 16 morti finora. L'incidentalità delle ferrovie è aumentata moltissimo nel'ultimo decennio. I giornali di oggi (Corriere e Repubblica) mi sembrano equilibrati: la fatalità e l'errore umano sono citati, ma si dice apertamente che vi è una forte relazione con i tagli di spesa nella manutenzione e nei sistemi di sicurezza. La cosiddetta privatizzazione delle ferrovie ha finora generato mostri, di inefficienza e di pericolosità. Ma soprattutto ha generato una cieca rincorsa ai tagli di personale e alle esternalizzazioni. Cieca perchè apparentemente fatta senza considerare le professionalità e le conseguenze sul servizio. Ci si è preoccupati principalmente delle enormi rendite provenienti dalla cosiddetta valorizzazione del capitale immobiliare (le stazioni e le grandi aree una volta adibite a scalo merci nei centri cittadini) e delle attività di immagine, compresa la politica di sviluppo dell'alta velocità. Gli effetti sono penosi. Sto scrivendo mentre sono sull'unica tratta ad alta velocità della rete italiana, la Firenze-Roma, realizzata tra la fine degli anni '70 e gli anni '80. Sugli eurostar, in seconda, i sedili sono sfondati. Hanno licenziato migliaia di lavoratori delle pulizie e ora bisogna fare da soli, la soluzione è una campagna dal titolo molto originale: "un treno pulito è più bello", ovvero annunci martellanti e una busta di carta in cui riporre e poi portare in stazione, o a casa, fatti vostri, l'immondizia che producete. Peccato che abbiano licenziato anche l'addetto alla distribuzione delle buste, almeno in seconda classe. Il personale è obbligato a recitare ridicole litanie simil airlines del tipo "è il capotreno che vi parla, stiamo per arrivare nella stazione di Firenze" a far finta di ripeterlo in inglese e poi succede che verso Prato ci si fermi per un quarto d'ora senza spiegazioni. E' il marketing bellezza, oppure no, sono errori umani.
Ma la più profonda indignazione, quello che poi mi ha spinto a scrivere è stato il modo con cui alla stazione di Bologna annunciavano che i treni per Verona erano soppressi: "A causa di un inconveniente nella stazione di Bolognina..." Un INCONVENIENTE, questo sono 14 morti nel linguaggio sterilizzato delle relazioni col pubblico da parte di un monopolista travestito come Trenitalia. I morti si chiamano inconvenienti nell'italiano di un'azienda customer oriented.

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