gennaio 23, 2007

I servizi informatici della "Federico II". Una nota di M. Fario

In questa settimana è capitato di osservare strane cose nei servizi web e di posta di quella che qui viene di solito chiamata "l'azienda". Ho quindi scritto il 18 gennaio e il 15 gennaio due post che illustravano cosa accadesse e che hanno raccolto commenti dai lettori di questo blog. Si tratta di questioni rilevanti di per sé, ma ancor più rilevanti considerati gli scopi sociali della cosiddetta "azienda".
Oggi ricevo una lettera del dr Mauro Fario che pubblico volentieri e che ora non commento. Il dr Fario è direttore del Csi, il Centro di Servizi Informatici (dell'azienda di cui sopra).

Non è facile leggere con serenità le osservazioni apparse sul blog. Non è facile perché gli argomenti trattati, e le critiche mosse, sono proprio alcuni degli elementi su cui stiamo lavorando per fornire un servizio migliore, che renda più semplice la vita di tutti. Quando dico tutti, intendo in primo luogo gli studenti, poi i docenti, ma infine anche il personale T.A. che opera con tante difficoltà proprio su queste stesse cose.
Il problema è serio, ed in questo momento è fortemente aggravato da una situazione economico-finanziaria che ci costringe a prioritizzare gli investimenti secondo uno schema di necessità che confligge con la giusta domanda espressa dall’utenza.
Il problema è serio anche perché la soluzione non sta nella modifica evolutiva di un sistema pre-esistente, ad esempio ESIS, la quale, se perpetrata, ci indurrebbe in una trappola mortale inducendo una lenta transizione dalla complessità al caos, ma in un ridisegno integrato di tutto il sistema di supporto alla didattica, che ancori le proprie basi su metodologie e tecnologie moderne, progettate proprio per affrontare e gestire la complessità dell’integrazione.
E su questi nuovi scenari occorre formazione avanzata, esperienza, competenza, visione, tutti attributi che sono stati un po’ offuscati dalla permanenza di vari sistemi applicativi in un contesto tecnologico obsoleto e non integrato.
Ciò nonostante il personale tecnico ha fatto molto, ed è riuscito a sostenere nel tempo una serie di servizi che, per quanto a volte poco “friendly” e non esaustivi rispetto ai bisogni, hanno comunque fornito una prima risposta utile all’avvio di un importante processo di avvicinamento ai servizi informatici.
Le nuove frontiere del piano di e-government, che ci vengono in aiuto nella semplificazione apparente dei processi e delle interazioni, rendono poi le attività di ridisegno e sviluppo un po’ più complesse. Logiche ormai obbligatorie di single-sign-on, posta certificata, firma digitale, archiviazione ottica sostitutiva, interoperabilità applicativa, e così via, per quanto non implementabili tutte in parallelo, devono comunque far parte del nuovo disegno progettuale, e la cosa non è semplice.
Tutto ciò deve essere supportato da uno strato infrastrutturale in alta affidabilità, da una adeguata capacità di banda trasmissiva, con le opportune procedure di back-up/recovery e fino ad un primo livello di disaster recovery, tutte cose sulle quali stiamo lavorando. Da tener presente anche il problema della robustezza e sostenibilità dei servizi. In riferimento al nostro portale, ad esempio, siamo arrivati a circa 100.000 transazioni/gg.
In definitiva, un approccio costruttivamente critico rispetto all’obiettivo di miglioramento del nostro sistema universitario non può che essere il percorso più utile e proficuo per il continuo miglioramento dei servizi di Ateneo. Ogni istanza e/o suggerimento che ci verranno presentati, anche attraverso approcci multicanale, sono e saranno patrimonio di analisi di cui i tecnici hanno bisogno proprio e soprattutto per rendere i nuovi sistemi più adeguati alle esigenze dell’utenza.

14 commenti:

Anonimo ha detto...

Continuo imperterrito a dire che prima del portale era ESIS quello che andava rinnovato!!!!!!!
Parole al vento , quelle del dot. Fario, che mi ricordano quelle di una mail ricevuta 6 mesi fa, quando sollevai il problema dell'accessibilità! Frattanto noi studenti come li prenotiamo gli esami, con i segnali di fumo?

Anonimo ha detto...

Che alle volte mi verrebbe voglia di rifare il test, risultare idoneo, iscrivermi... e vedere come va a finire!

Anonimo ha detto...

Salve prof.
La discussione su Solunina riguardante la protesta verso Esis è ora visualizzabile (da tutti) a questo indirizzo: http://forum.solunina.it/index.php?showtopic=4247

Anonimo ha detto...

Dovreste cominciare ad assumere personale competente e non raccomandati, perchè senza una squadra valida, non si può puntare ad una corretta, migliore e efficiente informatizzazione al passo con i tempi. Le strutture informatiche hanno un costo e necessitano di personale qualificato ed i pochi che ne capiscono non possono accollarsi tutto il lavoro che c'è da fare per l'incompetenza generale diffusa...
Questo è un male di tutte le istutuzioni italiane, non solo delle università, ma fino a che non cambieranno le cose, fino a che non comincerete a pretendere, resterete sempre nel caos...

Anonimo ha detto...

"...è riuscito a sostenere nel tempo una serie di servizi che, per quanto a volte poco “friendly” e non esaustivi rispetto ai bisogni,..." non ho parole per commentare, questa sarebbe una giustificazione per l'inefficiente servizio? ho solo tre parole: incapacità, guadagno e presa in giro.

Anonimo ha detto...

Aggiornamenti sulla situazione?

e.r. ha detto...

Novità vere nessuna. Commenti e reazioni molti. S'è increspato qualcosa nello stagno? Non so.

Anonimo ha detto...

temo che lo stagno sia immobile, almeno sul versante servizi in genere (per gli esami non so)...
Vi segnalo questa.
Oggi, oltre all'abituale profluvio di inviti e opinioni non richiesti, nella posta aziendale c'è questa novità:
"Benvenuto nella lista Shangrila@mlserver.unina.it! Benvenuti a Shangri-La, la mailing list a libera sottoscrizione dedicata all'informazione relativa alle attivita' del Cineforum. etc".
Inutile dire che non ho liberamente sottoscritto alcunchè.
Se non bastasse, mi spiegano come cambiare le mie opzioni etc. all'indirizzo mlserver.unina.it/blabla/mionome
(ma al posto del grassetto c'è DAVVERO il mio nome) utilizzando, naturalmente, una password, naturalmente scritta sotto.
Che dire?

Anonimo ha detto...

scusate, ma quest'altra è ancora meglio. quoto:

a: lista di ateneo
nel comunicare che dal 1 febbraio c.a. il sottoscritto entra a far parte del popolo dei pensionati, auguro a tutti un buon proseguimento.
geom. pinco pallo

Unknown ha detto...

Una precisazione non da poco: il CSI non è il Centro di Ateneo per i Servizi Informatici, ma Centro di Ateneo per i Servizi INFORMATIVI. Infatti i suoi dipendenti con l'informatica non hanno nulla a che spartire.

Anonimo ha detto...

Qualcuno la vuole cotta, qualcuno la vuole cruda, alcuni né cotta né cruda, altri sia cotta che cruda. Credo che prima di sparare a zero sui "dipendenti che con l'informatica non hanno nulla a che spartire" forse sarebbe il caso di mirare un po' più in alto, verso coloro che non hanno ben chiaro non COSA SIA l'informatica (che non è compito di tutti sapere, docenti, discenti o dipendenti che siano) ma almeno COSA VORREBBERO che l'informatica offra loro. Apriamo una discussione su questo, senza demagogie e protagonismi e facendo anche qualche "conto della serva".

Anonimo ha detto...

ma e'mai possibile che non mi accreditano su esis,un esame che ho fatto circa 3 settimane fa!

deluso e arrabbiato!

Anonimo ha detto...

Con il commento di anonimo del 2009 è divertente vedere come dopo due anni le cose siano allo stesso punto.
Divertente, per non piangere.
Ne trae soddisfazione chi teorizza sui blog e la comunicazione asincrona.

Anonimo ha detto...

Perche non:)